Due settimane dopo il furente pestaggio da parte della polizia locale in pieno giorno a Milano, Bruna, donna trans brasiliana che ha denunciato gli agenti colpevoli di quell’aggressione, sarà la madrina onoraria del Bari Pride, che si terrà sabato prossimo, 17 giugno.
Quella Bruna “raccontata dai giornali sempre coi pronomi sbagliati, con l’aggettivo trans usato come sostantivo, con l’ossessione per i suoi genitali“, sottolineano gli organizzatori del Pride pugliese.
“Bruna rappresenta tutte le discriminazioni contro cui ci battiamo. Una donna trans, razzializzata, vittima di soprusi istituzionali. Bruna per molti è il male, corrisponde a quella disumanizzazione agìta dalla politica di governo attraverso dichiarazioni, sempre più gravi, fino a sfociare nei gesti, a legittimare un sentimento di orrore che cerca giustificazione nella difesa dei bambini“.
“Bruna frequenta il parchetto Trotter a Milano, un giro di vite marginalizzate, dove lo Stato non arriva, esistenze oscene in quanto non in linea con gli arredi urbani di una grande capitale economica di respiro europeo“, hanno proseguito gli organizzatori, entrati a gamba tesa su altre madrine troppo spesso scivolate in dichiarazioni discutibili nei confronti della comunità LGBTQIA.
“Non vogliamo madrine patinate, che rivelano ignoranza e posizioni retrive sui nostri diritti. Non ci servono popstars per renderci conto del baratro a cui siamo prossimə. Serve una presa di coscienza urgente delle violenze che Bruna rappresenta, sulla sua pelle. E su una denuncia sporta per tortura aggravata Aggravata dalla discriminazione, con un rimando alla Mancino-Reale perché una legge contro l’omolesbobitransfobia non è mai stata approvata nel nostro paese. In compenso, qualcuno voleva abolire il reato di tortura perché – dice – impedisce agli agenti di polizia di svolgere correttamente il proprio lavoro Bruna per noi rappresenta tutta la strada che c’è ancora da fare. E nominarla madrina onoraria è l’abbraccio di una comunità alle stigmatizzazioni con l’odore della strada, lontano da ogni commerciabilità delle nostre istanze“.
L’annuncio è stato travolto dai consensi, dagli applausi, dai commenti. Gli organizzatori del Bari Pride hanno precisato di aver coinvolto attivamente Bruna in questa decisione, tramite la sua avvocata. Bruna si è detta entusiasta e felice di accogliere la nomina. “Non escludiamo di prendere parte al procedimento giudiziario che la vedrà coinvolta“, hanno concluso dal Bari Pride.
Bruna ha infatti denunciato gli agenti che l’hanno picchiata accusandoli di lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione e dalla discriminazione, oltre che di tortura e minacce gravi.
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