Nel giorno in cui Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato con proclamazione di una commovente Liliana Segre, Fratelli d’Italia ha visto un cambio di nome tra i propri eletti alla Camera dei Deputati.
Maria Rachele Ruiu, 38enne portavoce di Scegliamo la Vita, fondatrice di Manif Pour Tous Italia, promotrice del Family Day e attivista di ProVita & Famiglia, non è stata eletta come precedentemente comunicato. A rivelarlo la diretta interessata, via social.
“Purtroppo devo comunicarvi che sono tra i parlamentari dati per eletti e poi esclusi a seguito del diabolico calcolo dei “resti” (il famigerato effetto “flipper”)”, ha scritto su Facebook Ruiu facendo riferimento alla complicatissima legge elettorale con cui abbiamo votato lo scorso 25 settembre, il Rosatellum. “Quindi, non sono stata eletta in Parlamento”.
Una mancata elezione che si è giocata su pochissimi voti e sugli “scarti” percentuali. “Sono la prima degli sconfitti, o come dice mio marito Stefano, potrei essere una delle prime a subentrare in caso di dimissioni di altri parlamentari”, ha aggiunto Ruiu, anche oggi in prima linea nel ribadire il suo essere anti-abortista e anti-lgbtq.
“Vedo assegnare Nobel a chi sponsorizza l’aborto, vedo governi dimissionari apportare in extremis Strategie Nazionali intrise di ideologia gender per imporre sulla pelle dei nostri figli sperimenti falliti ovunque”, ha scritto Ruiu in riferimento al colpo di coda del Governo Draghi sui diritti.
D’altronde la candidata FDI è sempre stata dichiaratamente contraria alle famiglie omogenitoriali. “Sostenere la famiglia, pilastro della nostra vita sociale, significa trattare con equità sociale, ergo fiscale, un nucleo che ha sulle spalle la crescita, l’educazione e il mantenimento dell’Italia di “domani”. Più famiglia significa più vita e quindi più futuro. Per quanto riguarda le adozioni, devono restare fedeli al loro scopo: restituire a un bambino ciò che ha tragicamente perso, ovvero una mamma e un papà”, disse prima del voto. “Anche su questo la posizione di Giorgia Meloni è netta. Aprire alle ‘adozioni gay’ significa tra l’altro aprire all’utero in affitto, e ciò è inaccettabile“.
Nel maggio del 2021 Ruiu prese parte alla manifestazione di Milano di Pro Vita contro il DDL Zan. Nel 2015 scese in piazza contro la legge Cirinnà sulle Unioni Civili. Si pensava fosse entrata in Parlamento. Non è così. Almeno per ora.