Parlando di inclusione, la lingua italiana non è proprio una campionessa. A scuola, ad esempio, ci hanno insegnato di mettere la desinenza maschile quando si definisce un gruppo misto (uomo, donna) di persone. Ed è per questo motivo che, sempre più spesso ultimamente, vediamo gli asterischi a sostituire l’ultima lettera di alcune parole. Ma c’è anche un altro sistema, molto più indicato: lo schwa (si pronuncia scevà).
Il termine scevà arriva dalla parola ebraica שווא (šěwā’), che a sua volta è anche un adattamento del tedesco schwa. Nell’alfabeto ebraico è definito come segno vocalico, e rappresenta una vocale debole (i, u) o l’assenza della stessa. È anche presente nell’alfabeto latino, che sta all’origine dell’italiano. Si può trovare anche nel cirillico, e in fonetica viene spesso utilizzata proprio per indicare il suono di una lettera.
Il suono neutro nei dialetti italiani
Lo schwa proviene dall’Alfabeto Fonetico Internazionale, viene rappresentato dalla vocale “e” rovesciata, ovvero “ə”.
Si tratta di una vocale intermedia, che comprende tutte le vocali esistenti (a, e i, o, u). Viene definito suono neutro proprio perché utilizzato per rivolgersi a soggetti multipli di genere diverso, magari anche di genere non binario. Lo possiamo interpretare come il suono che pronunciano gli inglesi quando dicono la a di “about” o la u di “survive”.
Fuori dal tema inclusione, nella lingua italiana è presente in alcuni dialetti, in particolare quello napoletano (si pensi al celebre mammətə) e in quello piemontese. In generale, in base alle diverse parlate e cadenze, lo schwa è presente in molti termini dialettali.
Lo schwa per l’inclusione
È stata la sociolinguista Vera Gheno a parlare di vocale media. Nella sua idea, l’esperta non intende abolire i generi maschili e femminili dalla lingua italiana, ma rivolge un pensiero a quelle persone che non si riconoscono nei due generi binari. E allo stesso tempo, suggerisce di utilizzare la schwa al posto degli asterischi o delle chiocciole (ad esempio tutt* o tutt@), semplicemente perché la lettera ə ha un suo suono (o pronuncia).
Occhio agli errori
Se invece dello schwa si intende utilizzare l’asterisco, è bene stare attenti, per non incappare in una gaffe come quella della regione Lombardia. Cercando di essere più inclusivi, gli esperti di comunicazione della regione hanno pensato di inserire l’asterisco in delle stories social:
Sei un giovane artist* o fai parte di un collettivo artistico? Hai tra i 25 e i 35 anni? Sei residente o domiciliat* in Regione Lombardia?
Mentre l’asterisco nel termine domiciliat* è usato correttamente, balza subito agli occhi l’errore nella parola artist*, che al contrario di domicliato/a non cambia in base al sesso (desinenza neutra). Sarebbe stato più opportuno intervenire su quel “un”, inserendo l’asterisco.
Lo Schwa nelle comunicazioni istituzionali
Un buon esempio della comunicazione inclusiva la possiamo trovare nel comune di Castelfranco Emilia (Modena). Nei comunicati pubblicati dal comune, ora, si inserirà la ə nei termini con la desinenza maschile e femminile, quindi anziché “tutti” e “tutte”, vi sarà il più inclusivo tuttə.
La decisione dell’amministrazione è stata accolta positivamente dagli utenti, ma ha sollevato (come al solito, anche diverse critiche.
In un PC, la lettera schwa si inserisce in Word andando nella sezione Inserisci, e in fondo a destra cliccando su Simboli. Nella finestra che si aprirà, si troverà la “e capovolta”. Nei Mac, invece, si dovrà premere su Preferenze di Sistema, poi su Tastiera. Premere poi su Visore Tastiera e apparirà una tastiera virtuale, dove ci saranno anche i simboli.
Il codice ASCII è 0259. Si deve quindi digitare 0259, poi premere Alt+X e i numeri verranno sostituiti dalla ə.
Se ben accolta dalla popolazione ben venga, onore a Modena! Potrebbe prendere piede facendo in modo di utilizzare 1 vocabolo anziché 2 o 3 con buona pace anche nella nostra comunita'. Per ora cerchiamo di esserci di piu' come diritti, poi penseremo alle inclusioni scritte e alle relative lettere.
Lana caprina , sesso degli angeli? No pura esagerazione!