Parroco di Bonassola, sulla riviera spezzina, don Giulio Mignani ha fatto rumore lo scorso anno per aver più volte difeso le famiglie arcobaleno, criticando pubblicamente il niet arrivato dalla Santa Sede sulle benedizioni per le coppie gay.
Ebbene il tribunale ecclesiastico diocesano della diocesi della Spezia ha ufficialmente sospeso la celebrazione pubblica dei sacramenti di don Giulio, a loro dire colpevole di aver “più volte” negli ultimi anni “rilasciato esternazioni pubbliche” in cui ha “ripetutamente sostenuto posizioni non conformi all’insegnamento della Chiesa Cattolica“.
“Se non posso benedire le coppie formate da persone dello stesso sesso, allora non benedico neppure palme e ramoscelli d’olivo. Nella chiesa si benedice di tutto, a volte anche le armi, però non si può benedire l’amore vero e sincero di due persone perché omosessuali“, tuonò don Giulio la scorsa Pasqua. A fine 2021 aveva annunciato di aver firmato a favore del referendum sull’eutanasia.
“Le posizioni che ho assunto non hanno mai voluto essere offensive né polemiche nei confronti della Chiesa“, ha spiegato Don Giulio. “Ciò che mi ha sempre mosso è la preoccupazione che la Chiesa possa essere considerata sempre più marginale e sempre meno credibile nella società contemporanea. Per ovviare il pericolo che la Chiesa si chiuda in una sterile autoreferenzialità mi sembra che la via sia quella di permettere a tutti i suoi membri, clero compreso, di poter esprimere liberamente il proprio desiderio di cambiamento”. “Potrei ritornare sui miei passi, probabilmente la sospensione cadrebbe, ma sinceramente non so se sarei mai in grado, io le cose che dico e che ho fatto le considero troppo importanti per avvicinare la Chiesa alle persone, non posso far finta di non pensarle”.
Per questa domenica i cittadini di Bonassola hanno organizzato una manifestazione contro la decisione del tribunale ecclesiastico. Al fianco di don Giulio Mignani.
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