Joe Biden è diventato il 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Come scritto ieri, dopo 4 giorni al cardiopalma l’elezione presidenziale più sconvolgente di sempre è arrivata alla sua conclusione, con Donald Trumo furente come un bimbo a cui hanno strappato via Barbie country dalle mani. Al fianco del quasi 78enne Joe, secondo cattolico praticante alla Casa Bianca dopo John Fitzgerald Kennedy, troverà spazio la 69enne Jill Tracy Jacob Biden, che andrà così a prendere il posto dell’algida Melania Trump.
La nuova first lady è la signora Biden dal lontano 1977. I due si conobbero ad un incontro al buio organizzato dal fratello del neo presidente, che all’epoca aveva da due anni perso l’amata moglie e la figlia in un incidente automobilistico. Anche Jill, quando conobbe Joe, aveva appena lasciato il primo marito, un ex giocatore di football. Insegnante con un master in letteratura inglese e un PhD in scienza dell’istruzione, Jill Tracy ha fatto anche la modella, in passato, e non ha mai voluto mettere in secondo piano la propria professione a dispetto del ruolo politico del marito. Di origini italo-americane, con i bisnonni in arrivo dalla Sicilia, si gode ora i figli e ben quattro nipotine, oltre a due pastori tedeschi, Major e Champ, che porterà con sè alla Casa Bianca.
Come vice di Biden, e papabile futura presidente, abbiamo Kamala Harris, prima vice donna della storia d’America. Al fianco dell’ex procuratrice generale della California ci sarà il primo storico ‘second gentleman’, Douglas Emhoff. 56enne avvocato di New York, Douglas è stato sposato per 25 anni con Kerstin Mackin, madre dei suoi due figli, Cole ed Ella, prima di conoscere Kamala, anche in questo caso grazie ad un appuntamento al buio organizzato dai colleghi. Sposi dal 2014, nel 2019 divennero virali grazie ad un video condiviso dallo stesso Douglas, sui social, che li ritraeva su un’auto al Pride di San Francisco, bardati di arcobaleno e abbracciati, danzanti e innamorati.
Aria nuova alla Casa Bianca dopo il ticket Trump-Pence, il più omotransfobico di sempre. Finalmente.
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Lo aveva ben capito Obama ( sempre sia lodato ! ) riconoscendo che la sua seconda rielezione era stata resa possibile dal voto dei "gay" che hanno fatto la differenza. Ancora oggi alcuni Politici , anche quelli nostrani , non lo vogliono comprendere : " noi" siamo legioni !