Nonostante la decisione della Congregazione per la dottrina della fede del Vaticano, la quale ha vietato la benedizione delle coppie LGBT unite civilmente o sposate, i sacerdoti tedeschi hanno ieri avviato un’iniziativa denominata #liebegewinnt, ovvero “l’amore vince”.
La Congregazione vietava categoricamente ogni tipo di benedizione alle coppie dello stesso sesso, poiché vista come una dimostrazione di sostegno a un’unione che la Chiesa ancora non approva totalmente. Questo divieto è però stato criticato aspramente da molti sacerdoti, specialmente in Germania, dove è nata questa campagna di benedizioni.
Quasi 1000 sacerdoti benediranno le coppie LGBT
A seguito del divieto, in Germania 700 persone tra sacerdoti, funzionari laici e diaconi hanno firmato una petizione in cui confermavano che avrebbero continuato la benedizione per le coppie LGBT. Il 10 maggio è stata la data di inizio, con tanto di portale in cui è possibile scoprire le chiese che hanno aderito all’iniziativa e gli orari stabiliti per il sacramento.
Per non “sfidare” il divieto della Congregazione, i sacerdoti sono ricorsi a un escamotage, decidendo di “usare” il lunedì per portare avanti l’iniziativa, ovvero il giorno libero degli uomini di chiesa. In questo modo, ha spiegato Klaus Nelissen uno dei promotori) al Wall Street Journal: “Nessun vescovo può dire loro di non farlo, dal momento che lo stanno facendo nel loro tempo libero“.
Rischio scisma
Nel sito dell’iniziativa, i promotori si dicono convinti di questa decisione:
Non rifiutiamo una cerimonia di benedizione. Lo facciamo sotto la nostra responsabilità di pastori, che promettono alle persone nei momenti importanti della loro vita le benedizioni che solo Dio dà. Rispettiamo e apprezziamo il loro amore e crediamo anche che le benedizioni di Dio siano su di loro.
Prudenza invece dal presidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Georg Batzing, nonostante sostenga la campagna #liebegewinnt:
Non considero iniziative pubbliche come quelle programmate per il 10 maggio un segno utile e una strada che porti lontano. Le celebrazioni di benedizione hanno la loro dignità teologica e il loro significato pastorale e non possono diventare strumenti di manifestazioni o azioni di protesta.
E mentre le benedizioni proseguono, c’è qualcuno che parla di scisma. Infatti, ormai da tempo si richiede una riforma sostanziale all’interno della Chiesa, che andrebbe oltre a quest’ultimo ammutinamento, e che comprenderebbe anche il celibato dei sacerdoti e il sacerdozio femminile.
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Si muove qualcosa? Anche se non è un " Sacramento" impartito , ma " solo" una benedizione , l'etimo della parola ( dire bene , aver l'approvazione della Comunità ) già si allontana dalla considerazione di esseri abominevoli nella quale noi Gay siamo confinati dalla Chiesa Cattolica . In tutti i casi , personalmente , me ne po' frega' de meno !