Che i social media siano piattaforme in cui, al pari di attivismo e messaggi positivi, proliferano anche odio e messaggi negativi è ormai risaputo. Sono molteplici le pagine su Instagram, Facebook, Twitter e persino TikTok i cui contenuti risultano spesso offensivi, canzonatori e pieni di disinformazione.
Gli algoritmi e le regole delle varie Community delle piattaforme social, però, dovrebbero servire anche a limitare la circolazione di questi contenuti online. E a volte funzionano. L’ultima a cadere è stata la pagina Libs of TikTok, creata dall’agente immobiliare Chaya Raichik. La pagina, presente su Instagram, Twitter e Facebook, è conosciuta per postare regolarmente dichiarazioni e contenuti creati da liberali, politici di sinistra e persone della comunità LGBTQ+ commentandoli in modo sprezzante e derisorio.
A quanto pare, la pagina si è spinta un po’ troppo oltre quando, la scorsa settimana, ha fatto comparire un post in cui si accusava il Boston Children’s Hospital, uno dei migliori ospedali pediatrici del New England, e i suoi programmi che offrono ai pazienti cure e operazioni chirurgiche per l’affermazione di genere. Il post ha dato vita a un caos mediatico che ha coinvolto in prima persona lo stesso ospedale e, a seguito di messaggi e minacce, la pagina è stata permanentemente sospesa da Meta, l’azienda proprietaria di Facebook.
Il Boston’s Children Hospital è uno dei pochi che offre un programma chiamato Gender Multispeciality Service, fondato nel 2007, che fornisce assistenza alle persone trans* e non-binarie dai 3 ai 25 anni.
Il post di Libs of TikTok aveva come target l’isterectomia, la procedura chirurgica con cui vengono rimossi utero, cervice e tube di Falloppio, a cui si sottopongono gli uomini transgender che vogliono completare la transizione. La pagina proseguiva affermando che l’ospedale offriva queste procedure alle ragazze, accusandolo di mutilare i bambini. Nella newsletter si leggeva poi come l’ospedale «sostiene la castrazione dei bambini», con «un menu completo di opzioni di castrazione e mutilazione tra cui scegliere». Chaya Raichik ha poi concluso: «ho contribuito a diffondere gli orrori di ciò che i medici stanno facendo ai giovani individui confusi».
Facebook has nuked LibsOfTikTok after their recent campaign against children’s hospitals that treat trans people.
LibsOfTikTok’s account, run by Chaya Raichik, says the deletion is “for good.” It’s not temporary. pic.twitter.com/9rYD8DzGD7
— Ben Collins (@oneunderscore__) August 18, 2022
Queste affermazioni, oltre ad essere palesemente false, sono state anche smentite dai gruppi di verifica PolitiFact e Lead Stories, oltre che da un comunicato ufficiale del Boston’s Children Hospital in cui si sottolineava come tutti gli interventi chirurgici di affermazione del sesso, comprese le isterectomie, sono performati solo dietro il consenso di persone che hanno compiuto 18 anni e non sono mai stati realizzati su persone minorenni.
Nel frattempo, però, le accuse di Libs of TikTok sono state raccolte sia dagli utenti che seguono la pagina – conservatori di destra esattamente come la sua fondatrice –, che da esponenti politici delle stesse posizioni come Stephen Miller, l’ex braccio destro di Trump. Miller ha scritto su Twitter: «Questo è mostruoso. In che modo le persone coinvolte in questo hanno ancora una licenza medica?»
In pochi giorni, l’ospedale è stato intasato da mail, telefonate e messaggi minatori con cui sconosciuti accusavano i medici di operare orrori sui bambini, senza considerare che nonostante nel nome della struttura ci sia la parola “bambini”, lì vengono trattati anche giovani maggiorenni.
La decisione di Facebook, che in una nota ha giustificato la cancellazione della pagina come “contenuti che violano le linee guida della Comunità”, è arrivata dopo che anche sui social i commenti online si sono trasformati in messaggi molesti.
NBC News ha riportato invece come un portavoce di Twitter abbia affermato che l’azienda sta investigando sulla faccenda ma intanto, allo stato attuale, i contenuti di Libs of TikTok sono ancora visibili sulla piattaforma, mentre gli utenti chiedono che anche qui l’account venga sospeso.
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