Nella giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, Arcigay ha diffuso i drammatici dati relativi all’ultimo anno e una nuova campagna, in cui si chiede di cancellare l’odio e non le persone omosessuali, bisessuali, trans, intersex e asessuali.
Una campagna che vede schiene nude, segnate da scritte indecenti, offensive, discriminatorie, solo apparentemente indelebili perché da cancellare il prima possibile, da far sparire dalla narrazione quotidiana. L’Italia è tra i pochi Paesi in Europa a non avere una legge di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Il governo Meloni dal giorno in cui si è insediato ha dichiarato guerra alle famiglie arcobaleno, per poi celebrare la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia ribadendo “il suo impegno contro ogni forma di discriminazione, violenza e intolleranza. La tutela e la difesa della dignità di ogni persona è sancita dalla Costituzione ed è una priorità che tutte le Istituzioni, ad ogni livello, devono perseguire“.
Parole che stridono dinanzi all’infinita lista di dichiarazioni omotransfobiche espresse dai vari membri dell’esecutivo. L’UNAR ha pubblicato anche i dati relativi ad un’inchiesta sull’omobitransfobia sul posto di lavoro, con annessa campagna ad hoc, mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato come l’omobitransfobia sia un’“insopportabile piaga sociale”, invitando le istituzioni ad “educare all’inclusione e al rispetto”.