Sir Lee Pearson è una leggenda dell’equitazione, tanto dall’aver vinto la sua dodicesima medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Tokyo nel dressage. In sella al suo cavallo Breezer, il 47enne Lee, nato con l’artrogriposi multipla congenita e gay dichiarato da quasi 30 anni, ha trionfato nella prova individuale, con commovente dedica alla comunità LGBT una volta approdato davanti alle telecamere.
L’amore deve prevalere, davvero. Qualunque sia la forma, penso che l’amore debba prevalere. Se nasci con una disabilità, se hai un figlio disabile, se nasci omosessuale, se tua figlia o tuo figlio fanno coming out, allora amali. Nessuno vuole essere diverso, ma dobbiamo abbracciare persone diverse perché questa è la società, questo è il mondo. Puoi dire che l’omosessualità sia illegale, puoi farli sentire orribili, ma da qualche parte nel mondo nascerà un altro ragazzo o una ragazza gay. Da qualche parte nel mondo nascerà qualcuno senza arti. La vita va avanti ed è sciocco avere oggi come oggi Paesi che sono ancora all’età della pietra, come si dice, 100 anni indietro.
Un messaggio meraviglioso da parte di Pearson, nominato cavaliere nel 2017 e in grado di vincere 3 ori a Sydney 2000, 3 ori ad Atene 2004, 3 ori a Beijing 2008, un oro a Londra 2012, un oro a Rio 2016 e ora un altro oro a Tokyo 2020. Nel mezzo, mai sazio, anche due argenti e un bronzo. Come detto, una leggenda.
I Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 sono i più queer di sempre, con il maggior numero di atleti dichiaratamente LGBT.
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