Foto: REUTERS/Karen Pulfer Focht.
È concepibile un Pride senza drag? Per Ron De Santis sì.
Con il suo disegno di legge anti-drag – che vuole bannare gli spettacoli delle drag queen da ogni istituzione pubblica in quanto considerati ‘dannosi’ per i più giovani – il governatore minaccia di prendere controllo della manifestazione più importante per la comunità LGBTQIA+.
Basta la firma di DeSantis per far sì che la parata del prossimo 17 Giugno in Florida, avverrà sotto il controllo dell’amministrazione repubblicana, per accertarsi che nessun spettacolo ‘violi’ le normative del disegno di legge.
La normativa non dice esplicitamente ‘spettacoli drag‘ riferendosi meschinamente a ‘performance dal vivo per adulti’ in presenza di minori, prendendo in considerazione ‘ogni show, esibizione, o rappresentazione davanti al pubblico, che simuli nudità, atteggiamenti o attività sessuali” o più nello specifico “la lasciva esposizione di protesi, riproduzione di genitali o seni”.
“C’è un contesto molto più ampio qui, e lo sappiamo tuttə” dice Fentrice Diskell, Membro della Camera dei Rappresentanti della Florida, a LGBTQ Nation.
In un clima politico che non fa altro che targetizzare sempre di più la scena drag, quello di DeSantis si presenta come un estremo abuso di potere e una gigantesca ingiustizia per tuttə lə performer coinvoltə, che come ribadisce a gran voce il portale South Florida Gay News “non sono criminali, ma comedian della nostra cultura“.
Questa è solo l’ennesimo colpo diretto dei repubblicani alla comunità LGBTQIA+, insieme all’approvazione della legge Don’t Say Gay e il divieto d’assistenza sanitaria per le persone transgender.
“Non siamo al sicuro in Florida, ma resteremo qui” dichiara a LGBTQ Natin, Michael Rajner, membro del Broward County Human Rights, ribadendo che il Florida Pride non ha la minima intenzione di piegarsi, ma continuerà a marciare insieme alla comunità drag e transgender lungo Wilton Drive, ancora più orgogliosə di prima.
Nelle parole del sindaco Scott Newton: “Tutto questo non cambierà mai, non finché ci siamo noi“.
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