Evan ha sei anni, vive in Southern California, e ama indossare i vestiti. È fan delle lezioni di danza, Jojo Siwa e Lil Nas X. È non binary, e si sente a suo agio sia con i pronomi maschili che con il they singolare. È quel bambinǝ che nel nostro paese manderebbe in cortocircuito Simone Pillon e tutta la compagnia cantante.
“Sto imparando grazie ad Evan” dice sua madre Erica McLeod “Non ho mai messo nessuna parola nella sua bocca. Quando hai un figlio non sai mai chi diventerà, ma man mano che cresce e cambia, tu impari anche ad ascoltare, incoraggiare, supportare la persona che sta diventando”.
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Erica – madre single e adottiva di Evan e altri tre bambin* – ha coltivato parecchio tempo sui social media. Parlando con TODAY.COM, la ritiene un’occasione per presentare la realtà di una famiglia non convenzionale eppure possibile.
Ma nonostante il supporto a scuola e in famiglia, Evan non ha mai visto altre persone in cui rispecchiarsi nel mondo – almeno fuori dai social. Tra i suoi preferiti su Tik Tok ci sono “The Old Gays”. Per chi non li conoscesse sono quattro uomini gay – Bill Lyons, Robert Reeves, Jessay Martin, e Michael “Mick” Peterson – diventati virali sui social alla soglia dei settant’anni con dei video esilaranti e al contempo teneri. Tra un commento e l’altro, Erica si è messa subito in contatto con il team per organizzare un grande incontro tra i “nonni” e Evan.
Quando li vede per la prima volta, “i nonni” indossano un abito, selezionato con cura perché rispecchiasse la personalità di ogni membro del gruppo, e non come goliardico travestimento. Evan una volta tanto non è l’unicǝ ad indossare un vestito nella folla.
“Raramente vediamo altri ragazzini, o ancor di più, uomini indossare dei vestiti” dichiara Erica McLeod “(Vederli) è stata per lui la prova tangibile che esistono altri Evan nel mondo, degli Evan adulti che mettono dei vestiti. Che chiunque può indossare dei vestiti.
Anche i “nonni” hanno provato un sussulto al cuore incontrando Evan. Robert, all’alba dei suoi 78 anni, ha vissuto buona parte della sua gioventù in un’epoca in cui essere gay non era un argomento contemplabile. Cresciuto tra le campagne dell’Arkansas, ci racconta di una sessualità “non riconosciuta e mai menzionata”.
“Nella mia famiglia” dice Reeves “c’erano almeno tre argomenti che non andavano mai trattati, ed erano religione, politica, e sesso”. Robert – e come lui ampia parte degli uomini queer della stessa generazione – ha potuto sperimentare e liberare la propria identità una volta raggiunto il college in St. Louis e finalmente lontano dagli sguardi indiscreti del nido famigliare.
“Non ricordo di aver mai visto nessuno apertamente gay davanti ai miei occhi, e di sicuro non c’erano modelli di riferimento nei media. All’epoca non c’era nulla, e ho dovuto formarmi per conto mio”.
È la presenza di persone come Evan a dare senso e vita ad un’operazione come “The Old Gays”: un Tik Tok di trenta secondi diventa gentile reminder di come i tempi stanno evolvendo (anche) in meglio.
Ma soprattutto riesce a far sentire nuove e vecchie generazioni meno solǝ. “È qualcosa di reale per me, è qualcosa di reale per tutti noi quando ci sediamo e leggiamo i commenti di persone così” continua Reeves “È qui che prendiamo consapevolezza di quello che stiamo facendo”.
Dice che li fa sentire a casa.
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