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Varese, vandalizzata la targa in memoria delle vittime omosessuali perseguitate dal nazifascismo

“Sporgeremo denuncia e auspichiamo che vengano individuati i responsabili del gesto”, annuncia Arcigay Varese.

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Inaugurata ai Giardini Estensi solo a marzo 2019, è stata completamente distrutta e vandalizzata con una vernice gialla la targa in memoria delle vittime omosessuali perseguitate dal nazifascismo. A denunciarlo Giovanni Boschini, presidente Arcigay Varese.

Mettere questo segno in centro città è stato per noi un gesto importante. Proprio qui a Varese Liliana Segre venne arrestata prima della deportazione a Auschwitz e sempre qui a Varese il fascismo ebbe grande vigore. Durante il fascismo e il nazismo migliaia di omosessuali furono deportati o mandati al confino, e noi non vogliamo dimenticarli. Purtroppo anche ai giorni nostri alcune frange estremiste di destra e vandali vari proseguono imperterriti a infangare la nostra città, per giunta in un momento così critico come quello dell’emergenza pandemica. Noi non ci arrendiamo: continueremo a combattere per una città civile e rispettosa dei diritti umani. Sporgeremo denuncia e auspichiamo che vengano individuati i responsabili del gesto. Ci impegniamo fin da ora a ricollocare la targa.”

L’associazione ha già aperto una raccolta fondi per ricollocare la targa lì dove è stata vandalizzata. A inizio 2020 venne vandalizzato anche il monumento romano dedicato all’Omocausto, “Tutti potenziali bersagli”, nato nel 1995, con cinque figure di bersagli, ognuno con un triangolo, in rappresentanza delle categorie sterminate all’interno dei campi di concentramento.

È ancora oggi impossibile stabilire e accertare un numero esatto di vittime omosessuali del nazismo. Gli olandesi ipotizzano da 50.000 a 80.000, i francesi 200.000, 250.000 per i canadesi e la Chiesa d’Austria, mentre lo stesso Himmler all’inizio della guerra (precisamente il 29 febbraio del 1940) si vantò di aver sterminato un milione di gay.

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