Tutti erano dannatamente sicuri che My Policeman di Michael Grandage sarebbe stato presentato in anteprima mondiale alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, e invece la pellicola trainata da Harry Styles sarà in anteprima mondiale al Festival di Toronto, in scena dall’8 al 18 settembre.
Prodotto da Greg Berlanti e suo marito Robbie Rogers, sceneggiato da Ron Nyswaner e tratto dall’omonimo romanzo di Bethan Roberts, il film sarà su Prime Video il 4 novembre del 2022.
“My Policeman” è un dramma storico con Styles protagonista assoluto, al fianco di Emma Corrin, Gina Mckee, Linus Roache, David Dawson e Rupert Everett.
Adattato per il grande schermo da Ron Nyswaner, “My Policeman” segue tre giovani: un poliziotto bisessuale, Tom (Styles); un’insegnante di nome Marion (Corrin), che Tom sposa; e infine il curatore di un museo di nome Patrick (Dawson), con il quale Tom ha una relazione. La storia si svolge nella Gran Bretagna degli anni ’50. Negli anni ’90, Tom (Linus Roache), Marion (Gina McKee) e Patrick (Rupert Everett) sono ancora in preda al desiderio e al rimpianto, ma ora hanno un’ultima possibilità di riparare i danni del passato.
Secondo gli organizzatori del Toronto Film Festival, My Policeman “scolpisce un ritratto visivamente commovente di tre persone coinvolte nelle mutevoli maree della storia, della libertà e del perdono”.
Un Toronto Film Festival sempre più queer, considerando la presenza in cartellone di Bros, prima rom-com gay prodotta da un grande studios. Annunciati anche “The Woman King” con Viola Davis e “Glass Onion: A Knives Out Mystery” con Daniel Craig.
L’ex One Direction sarà comunque al Lido di Venezia grazie a “Don’t Worry Darling“, thriller di Olivia Wilde con Florence Pugh. Parola di Variety. Sul set di questo film è nato l’amore tra Harry e Olivia.
Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?
Nel cast anche Nick Kroll, Sydney Chandler, Kate Berlant, Asif Ali, Douglas Smith, Timothy Simons e Ari’el Stachel.
A Venezia ci dovrebbe essere anche “Tár” di Todd Field, con la divina Cate Blanchett nei panni dell’immaginaria Lydia Tár, uno delle più grandi direttrici d’orchestra del mondo nonché prima donna direttrice di una grande orchestra tedesca. E non è tutto. In concorso si vedrà l’attesissimo “Blonde” di Andrew Dominik, con la Bond girl Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood. Sempre via Netflix dovrebbe farsi spazio “White Noise” di Noah Baumbach, con Greta Gerwig, Adam Driver e Jodie Turner-Smith. Al Lido dovrebbe tornare Alejandro G. Iñárritu con “Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths”, che racconta la storia di un giornalista e documentarista messicano che attraversa una crisi esistenziale.
Ritorno a Venezia anche per Luca Guadagnino con “Bones and All“, interpretato da Timothée Chalamet e Taylor Russell nei panni di due amanti dei cannibali in un viaggio attraverso l’America negli anni ’80. Si rumoreggia della presenza di Roberta Torre, con l’atteso doc sulla comunità trans* italiana, Le Favolose, capitanato da Porpora Marcasciano.
Sempre secondo Variety dovrebbe essere alla Mostra Monica di Andrea Pallaoro, con l’attrice transgender Trace Lysette (“Transparent”) nei panni di una donna trans* che torna a casa nel Midwest per prendersi cura della madre morente, interpretata da Patricia Clarkson. Sebbene sia “Bones” che “Monica” battano bandiera italiana, sono ambientati negli Stati Uniti e, curiosamente, entrambi i film sono stati girati in Ohio.
Per quanto riguarda l’Italia, si danno per certi “L’Immensità” di Emanuele Crialese con Penelope Cruz, “Siccità” di Paolo Virzì e si parla insistentemente de “Il Signore delle Formiche” di Gianni Amelio, biopic sul poeta, drammaturgo e regista italiano Aldo Braibanti, incarcerato nel 1968 per il reato di ‘plagio’ ai danni di un 23enne, interpretato da Elio Germano e Luigi Lo Cascio.
Tutti i film in concorso di Venezia 75 saranno annunciati martedì 25 luglio. La Mostra si svolgerà dal 31 agosto al 10 settembre.
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