La World Athletics potrebbe consentire alle donne trans* di continuare a competere nelle categorie femminili d’atletica, ma con normative più stringenti, secondo nuove regole che a breve dovrebbero essere annunciate.
A darne notizia il Telegraph e la BBC. World Athletics avrebbe parlato di “opzione preferita“, con una consultazione ancora in corso che a marzo dovrebbe essere annunciata pubblicamente. World Athletics potrebbe consentire alle atlete trans di continuare a gareggiare con i livelli di testosterone al di sotto di 2,5 nanomoli per litro, con l’obbligo che rimangano tali per due anni. Ad oggi, per risultare idonei alla competizione gli atleti e le atlete trans dovrebbero avere livelli di testosterone nel sangue di cinque nanomoli per litro, almeno per un anno.
“Questa opzione consentirebbe una riduzione significativa (ma non completa) delle prestazioni anaerobiche, aerobiche e dei cambiamenti della composizione corporea, fornendo comunque un percorso per l’idoneità delle donne trans a competere nel categoria femminile”, avrebbero precisato da World Athletics. Se venisse approvato, simile nuovo regolamento si applicherebbe agli atleti di ogni disciplina di atletica leggera.
In una dichiarazione World Athletics ha specificato: “Seguiremo la scienza e il decennio di ricerche portato avanti in questo settore al fine di proteggere la categoria femminile, mantenere l’equità nelle nostre competizioni e rimanere il più inclusivi possibile”. “Proporre un’opzione preferita è il modo migliore per raccogliere feedback costruttivi, ma ciò non significa che questa sia l’opzione che sarà presentata al Consiglio o effettivamente adottata”.
L’estate scorsa, l’Union Cycliste International (UCI) ha implementato una politica simile. World Rugby è stato tra i primi enti sportivi a vietare alle atlete trans di competere nei giochi femminili. Simile decisione è stata presa dalla FINA, l’organo di governo mondiale del nuoto, che ha bandito le atlete trans dalle competizioni femminili, suscitando forti critiche. Tom Daley, campione olimpico britannico, si è detto “furioso” per la decisione presa.
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 Laurel Hubbard, poi ritiratasi, ha fatto la Storia come prima atleta transgender ai Giochi.
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