Mentre l’America fa i conti con le migliaia di schede ancora da scrutinare per l’elezione presidenziale, la Corte Suprema si è riunita nella giornata di ieri, per discutere di un caso che riguarda le adozioni LGBT. È la prima volta dopo l’insediamento di Amy Coney Barrett, voluta dal presidente Trump come “ultimo atto politico” della sua amministrazione. I giudici hanno ascoltato i primi testimoni, ma la strada per la sentenza è ancora lunga.
Come è ben noto, la giudice Barrett è apertamente conservatrice, e per niente gay-friendly. E sebbene abbia confermato che le sue convinzioni non influiranno sul suo lavoro di giudice supremo, la corte è ormai orientata a destra. Il primo banco di prova sarà il caso che coinvolge le adozioni LGBT, la città di Philadelphia e un ente di adozione cattolico, il quale non vorrebbe servire le coppie LGBT, perché contrario alla loro religione.
Il caso in discussione: adozione LGBT contro religione
Il caso Fulton v.City of Philadelphia è iniziato nel 2018. Nel giro di due anni, i servizi sociali cattolici non hanno mai voluto conformarsi come richiesto dalla città della Pennsylvania, rivendicando il loro diritto di escludere alcune coppie per l’adozione. La città chiede semplicemente che l’ente valuti solo se i due genitori siano in grado di prendersi cura di un bambino, senza discriminarle per il sesso. Ma i SSC (servizi sociali cattolici) non intendono rispettare questa regola, portando la questione alla Corte Suprema, dopo aver perso il ricorso in tutti gli altri tribunali minori.
La Corte Suprema conta 9 giudici. Quelli repubblicani sono 6, i democratici 3. Se i giudici supremi valutassero il caso considerando anche le loro convinzioni personali, non c’è dubbio che la sentenza sarebbe a favore dell’ente di adozione. Questo, però, spianerebbe la strada a tutti quegli enti che non accettano le coppie LGBT, potendo quindi iniziare a discriminare senza timore di essere denunciati.
Un pericoloso precedente, non solo per le coppie LGBT
Il presidente della campagna per i diritti umani Alphonso David ha voluto sottolineare il problema, che non si ferma solamente alla discriminazione per le coppie dello stesso sesso.
In caso di sentenza positiva, si aprirebbe il vaso di Pandora che permetterebbe di discriminare single che vogliono essere genitori, coppie con una religione diversa, senza pensare che si stima che 440.000 bambini rimarranno senza genitori.
Ma l’opinione pubblica non è d’accordo
La maggioranza degli americani però non si schiera dalla parte dell’ente, considerando che l’adozione di un bambino non dovrebbe guardare il sesso dei genitori, ma solo la loro capacità di accudire un figlio.
E mentre il caso procede presso la Corte Suprema, aumenta ancora il timore che questi giudici possano impugnare diversi casi passati riguardanti la comunità LGBT, annullando sentenza dopo sentenza parte dei diritti conquistati dalla comunità in anni di battaglie.
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