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#ItaliaDimmidiSì, è virale la campagna per disciplinare l’acquisizione della cittadinanza italiana – VIDEO

Un appello rivolto allo Stato italiano, perché circa un milione e mezzo di giovani cresciuti in Italia sono senza cittadinanza. Di questi 860.000 sono nati in Italia.

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Sulle note di What is Loving Anymore di Fiona Harte, ricordando Love Actually di Richard Curtis. Dalla Parte Giusta della Storia, rete di associazioni e individui che sostengono l’urgenza di una riforma alla legge sulla cittadinanza, ha dato vita ad un video presto diventato virale, sottolineando come nulla sia cambiato a quasi trent’anni dalla promulgazione della Legge 91/1992 per disciplinare l’acquisizione della cittadinanza.

Da quel 5 febbraio 1992 sono passate 9 legislature, 13 Presidenti del Consiglio (20 formazioni di governo), 5 Presidenti della Repubblica. Da meno di 300 mila italiani naturalizzati nel 2001 siamo arrivati a oltre 1,5 milioni di cittadini di origine straniera in attesa di una riforma. Di questi oggi sarebbero potenzialmente oltre 860 mila gli stranieri residenti nel Paese ad aver diritto di accesso alla cittadinanza italiana se questa fosse estesa, con efficacia retroattiva, a tutti i nati sul territorio nazionale, nel 95% dei casi bambini e ragazzi con meno di 18 anni.

Nel video di quasi due minuti pubblicato ieri sui social vediamo una ragazza con dei cartelli in mano, come l’indimenticato Andrew Lincoln nei confronti di Keira Knightley nella classica romantic comedy di inizio anni 2000. “Ciao, questa è una proposta seria“, recita il primo cartello. “Mi vedi? È una vita che ci conosciamo. Ti ricordi il mio primo giorno di scuola? Ero così emozionata. Siamo cresciuti insieme. Ti ricordi quando abbiamo urlato a squarciagola “campioni del mondo”? E la musica con cui siamo cresciuti. E ti ricordi quelle volte che abbiamo litigato perché hai fatto finta di non vedermi? Guardami, sono cresciuta ma sono sempre io. Voglio farti una proposta seria. Insieme per sempre? Sono 30 anni che aspettiamo questo momento. Di cosa hai paura? Italia, dimmi di sì“.

Un appello rivolto allo Stato italiano, perché circa un milione e mezzo di giovani cresciuti in Italia sono senza cittadinanza. Di questi 860.000 sono nati in Italia. Un dato che non stupisce se si considera che, nelle scuole del Paese, ben 2 studenti stranieri su 3 (65,4%) sono nati in Italia (un’incidenza che sale al 74,6% nelle scuole primarie e all’81,9% in quelle dell’infanzia) e che nel periodo 2012-2020 le nascite di bambini stranieri in Italia sono state ben 630 mila (di cui quasi 60 mila nell’ultimo anno, rappresentando un settimo di tutti i nuovi nati, 14,8%).

“Non avere la cittadinanza nel proprio Paese significa esseri discriminati”, recita la campagna, che lancia così l’hashtag #ItaliaDimmidiSì.


Vogliamo che sia l’ultimo compleanno di questa legge ingiusta – ha dichiarato Ada Ugo Abara, presidentessa di Arising Africans.Nelle settimane scorse, anche io, come la legge, ho compiuto 30 anni. Attorno a noi cambia tutto, tranne questa legge. Per questo abbiamo lanciato la challenge #ècambiatoQUASItutto con cui invitiamo tutte le persone a postare una propria foto del ‘92 e raccontare cosa è cambiato da allora. Non ci accontentiamo delle promesse di questi anni: dopo il naufragio del ddl Zan ci aspettiamo che gli esponenti politici come Brescia e Letta, che sostengono di avere a cuore la riforma, non perdano l’ultima occasione di fare avanzare i diritti sociali e civili in questa legislatura”.

Fanno parte della Rete per la riforma della cittadinanza: Afroveronesi, Arising Africans, Black Lives Matter Bologna, QuestaèRoma, Festival Divercity, Sonrisas Andinas, Collettivo Ujamaa, Rete degli studenti medi, Unione degli Studenti (UDS), Unione degli Universitari (UDU), Link, Rete della conoscenza, ActionAid Italia, Rete Saltamuri, Restiamo Umani Brescia, Volare e decine di attiviste e attivisti di nuove generazioni di tutta Italia

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