Questo venerdì 28 Gennaio alle ore 20, alla Scala di Milano arriva il celebre balletto La Bayadere di Rudolf Nureyev.
A danzare sul palco con Svetlana Zakharova, ci sarà il nostro orgoglio nazionale: Jacopo Tissi.
La Bayadere sarà al Piermarini dal 25 al 29 Gennaio, dopo la sospensione avvenuta prima delle feste, in seguito ai vari contagi. Ambientata in un’India lussuriosa ed esoterica, racconta la storia di un’amore tragico, una fiaba decadente riproposta per la prima volta alla Scala in una nuova veste dalla costumista Luisa Spinatelli (dal 1992 ad oggi, è stata rappresentata solo all’Opéra di Parigi).
Ma per Jacopo Tissi, classe 1995, è un ritorno alle “origini”: nel tempio della danza dov’è cominciato tutto a soli undici anni, ancor prima di stregare il resto d’Europa, dal Vienna State Ballet con Manuel Legris fino al Bolshoi di Mosca.
Era solo lo scorso Capodanno, quando sulle note de Lo Schiaccianoci di Yuri Grigorovich, il suo mentore Makhar Vaziev gli ha comunicato di essere stato eletto étoile del corpo di ballo.
Nella storia della compagnia moschese, Tissi è il primo ballerino italiano a raggiungere un traguardo simile.
Chiaramente l’hanno paragonato innumerevoli volte a Roberto Bolle, che è un suo grande amico e chiarisce, per noi peracottare in piccionaia, che loro due “danzano in modo molto diverso”.
È anche lui un incantevole principe di 1.90 centimetri, ma ci tiene a specificare che “più che bello e bravo, danzando devi essere speciale”.
Quando non è in sala prove, Tissi studia i suoi personaggi, riguarda le memorabili esibizioni del passato, con i grandi nomi della storia come punto di riferimento, per poi creare qualcosa che sia solo suo.
“Trovo favoloso attraversare storie che non mi appartengono ma nelle quali posso infondere qualcosa di originale e mio” racconta a Repubblica.
Arrivato in Russia poco più che ventenne, vuoi il clima gelido o il cibo completamente diverso, ci ha messo un po’ ad ambientarsi. Ma ora padroneggia la lingua e lo chiamano tutti Jasha, perché Jacopo per loro un po’ troppo difficile da pronunciare. Oggi la considera una seconda casa, “iperattiva e gratificante“.
Supportato dalla famiglia sin dagli esordi, Tissi sa cosa significa essere circondato da persone che credono in un sogno così grande come il tuo:
“I ragazzi che non hanno la fortuna di avere il sostegno dei genitori, devono credere ancora di più in sé stessi e cercare il supporto di parenti e amici.” dice Jacopo alla Gazzetta dello Sport “Abbattiamo le barriere, un figlio che sceglie l’arte trova un mestiere speciale, dategli fiducia.”
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