Rappresentare le persone transgender e non-binarie come vogliono essere viste. È questo il principale obiettivo di Laurence Philomene fotografə franco-canadese che si identifica come persona trans* e non-binaria. I suoi progetti artistici hanno fatto il giro del mondo, sono finiti sulle pagine delle principali riviste e hanno iniziato a promuovere una nuova idea di photoshoot artistici, una in cui si crea un rapporto collaborativo tra fotografo e modello.
Laurence inizia ad appassionarsi di blogging quando ha undici anni, e pochi anni più tardi alla fotografia. Si avvicina a questo mezzo espressivo che le permette di raccontare il mondo dalla sua sensibilità, e da allora non l’ha più abbandonato. Molto presto, il rapporto con la realtà che lə circonda si fa più complicato: quando ammette di essere una persona non-binaria, attorno a ləi si alzano un coro di voci che vorrebbero dirlə come dovrebbe essere.
Oltre a uno sfogo, la fotografia diventa così anche un mezzo per lottare e sostenere la comunità LGBTQ+. Inizia nel 2014 con la serie di ritratti “Me vs. Others”, in cui tenta di catturare la sua essenza mettendosi a confronto con gli altri. Le sue fotografie hanno un’estetica minimalista e piena di colori: quello che meglio lə rappresenta, dice, è l’arancione.
Decisa ad esprimere e far provare i sentimenti e le emozioni della sua comunità, crea poi “Non-Binary Portraits”, in cui esprime tutta la sua innovativa idea di arte. L’idea per il progetto arriva quando nel 2016 inizia a vedere una crescente rappresentazione trans* nei media, ma ancora attaccata a un’idea binaria di genere che non rappresentava del tutto la comunità. Così, realizza una serie di ritratti di persone non-binarie, chiedendo direttamente a loro come volessero essere rappresentate, come volevano che gli altri li vedessero.
«Il genere è uno spazio molto confuso da navigare, e ci sto ancora lavorando»
Quello di Laurence Phiomene è un lungo viaggio nella comprensione di sé stessi e della propria identità. Non solo quella delle persone che posano per le sue foto, ma anche la sua. Col tempo, è arrivata a identificarsi come persona transgender non-binaria, iniziando anche una cura ormonale. La realtà dell’esperienza trans* è documentata nel suo ultimo lavoro, “Puberty”.
Attraverso immagini artistiche e allo stesso tempo quotidiane, Laurence mostra cosa significhi veramente essere una persona trans*. Le iniezioni di ormoni, i cambiamenti del corpo, i momenti più bui e quelli più spensierati. Senza paura di mettersi in mostra, modellə e ləi stessa posano nudi per celebrare la trasformazione del loro corpo in uno che sentono più umanamente loro. Attraversano una seconda e nuova pubertà di fronte alla fotocamera, documentando la transizione per cui hanno lottato.
«Per me, essere non-binariə significa che esisto come un po’ di tutto, e che la mia identità è in continua evoluzione. Significa anche un senso di non identificarsi mai con ciò che la società mi ha detto che sono da quando ero bambinə e scegliere il mio percorso»
Attraverso immagini e sentimenti veri, Laurence Philomene parla di esperienze trans* e non-binarie, di fluidità di genere e androginia. Parla dei milioni di modi per esprimere la propria identità e delle domande che, se per molti sono solo ipotetiche, per la comunità sono una realtà quotidiana. Parla di fare pace con sé stessi e di accettazione, di non vergognarsi di ciò che si è solo perché una parte di società non è ancora pronta ad accettarlo. Il suo lavoro punta ad esprimere la diversità in tutte le sue forme, come qualcosa di meraviglioso. Ed è solo l’inizio.
«La mia speranza è sempre quella di mostrare le persone così come sono, e di mostrare la bellezza che c’è in tuttə»
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