Festa del Cinema di Roma 2022, il programma. Premio alla carriera a James Ivory, arrivano Bros. e Caravaggio

Tutti i film a tematica queer (e non) della 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, con retrospettiva dedicata al regista premio Oscar per lo script di Chiamami col tuo nome.

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Festa del Cinema di Roma 2022, il programma. Premio alla carriera a James Ivory, arrivano Bros. e Caravaggio - Billy Eichner - Gay.it

IL COLIBRÌ di Francesca Archibugi, Italia, Francia, 2022, 126′
Cast: Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante, Sergio Albelli, Alessandro Tedeschi, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Fotiní Peluso, Francesco Centorame, Pietro Ragusa, Valeria Cavalli, Nanni Moretti

Dal romanzo premio Strega 2020, 330.000 copie vendute in Italia, tradotto il 25 lingue. “Un unico flusso di avvenimenti su piani sfalsati”, ha detto Francesca Archibugi, che con la forza dei ricordi traduce in immagini la complessa e miracolosa struttura a incastro delle pagine di Sandro Veronesi: tra coincidenze, perdite, rimpianti, amori assoluti. Con un cast delle grandi occasioni (a partire da Pierfrancesco Favino nella parte di Marco Carrera), e che riserva però più di una sorpresa, da Nanni Moretti a Massimo Ceccherini. Un film che parla delle nostre illusioni e di ciò che paghiamo per continuare a crederci e che si chiude con una canzone inedita di Sergio Endrigo, interpretata da Marco Mengoni.

AMSTERDAM di David O. Russell, Stati Uniti, 2022, 134’ Cast: Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, Alessandro Nivola, Andrea Riseborough, Anya Taylor-Joy, Chris Rock, Matthias Schoenaerts, Michael Shannon, Mike Myers, Taylor Swift, Zoe
Saldaña, Rami Malek, Robert De Niro

Tre amici, un medico, un’infermiera e un avvocato, sono testimoni di una morte, che da accidentale si rivela un omicidio. E i tre, da testimoni, si trasformano in sospettati. Christian Bale, Margot Robbie e John David Washington s’immergono nell’atmosfera noir degli anni 30 costruita dall’eclettico direttore della fotografia Emmanuel Lubezki (collaboratore di Alfonso Cuarón, Terrence Malick, Tim Burton) e dalla regia (e sceneggiatura) di David O. Russell, gran tessitore di trame che s’intrecciano e si ribaltano e di apparenze che ingannano. Sullo sfondo, un vergognoso complotto della storia. Sullo schermo, un cast angloamericano eccezionale, che affianca ai protagonisti star come Robert De Niro, Andrea Riseborough, Zoe Saldana, Mike Meyer, Rami Malek, Chris Rock.

ASTOLFO di Gianni Di Gregorio, Italia, 2021, 97’
Cast: Gianni Di Gregorio, Stefania Sandrelli, Alfonso Santagata, Alberto Testone, Mauro Lamantia, Agnese Nano, Simone Colombari, Andrea Cosentino, Biagio Forestieri, Mariagrazia Pompei, Francesca Ventura, Gigio Morra
Astolfo, placido pensionato romano, viene sfrattato dal suo appartamento e decide di tornare a vivere nella casa di famiglia, un palazzotto un tempo nobiliare e oggi in sfacelo, in un paesino dell’Italia centrale. Trova un paio di stravaganti abusivi che vivono lì, un sindaco sgradevole e impiccione, un vecchio amico che si è arricchito. E, senza volerlo, senza cercarlo, trova anche l’amore: Stefania, una signora vedova che il figlio vorrebbe confinare al ruolo di nonna e che invece è piena di voglia di vivere. Tra un prete dispettoso, la luce tagliata, i coinquilini eccentrici e i giovani presuntuosi, Gianni Di Gregorio scrive (con Gianni Pettenello) e dirige con il consueto garbo e humour quasi una rivalsa sulle disavventure sentimentali di Gianni e le donne. Con un lui una solare Stefania Sandrelli.

BROS di Nicholas Stoller, Stati Uniti, 2022, 115’
Cast: Billy Eichner, Luke Macfarlane, Guy Branum, Miss Lawrence, Ts, Dot-Marie Jones, Jim Rash, Eve Lindley, Monica Raymund, Guillermo Díaz, Jai Rodriguez, Amanda Bearse, Debra Messing, Bowen Yang, Harvey Fierstein
Bobby Leiber, conduttore di un podcast gay, è stato incaricato di aprire il primo museo newyorkese sulla storia LGBTQ. È omosessuale, occhialuto, single, non crede alle lunghe relazioni, finché non si innamora di Aaron, un aitante giovanotto incontrato in un club. Parte da qui la prima romantic comedy gay prodotta da una major (Universal) con cast LGBTQ. Attrazioni, ripensamenti, rifiuti, ritorni di fiamma, come nei film di Norah Efron, come accade a Meg Ryan e Billy Cristal in Harry ti presento Sally. Sulla base della sceneggiatura scritta insieme al comedian Billy Eichner (Bobby), Nicholas Stoller mette a segno una satira irresistibile dei cliché romantici hollywoodiani. Mentre parallelamente procedono i preparativi per l’apertura del museo, tra ile riunioni di un variegato e litigioso consiglio direttivo queer.

BUTCHER’S CROSSING di Gabe Polsky, Stati Uniti, 2022, 105’
Cast: Nicolas Cage, Fred Hechinger, Xander Berkeley, Rachel Keller, Jeremy Bobb, Paul Raci
Go West, young man! Così lo scrittore ed editore Horace Greeley incitava i giovani americani all’espansione nell’Ovest. E Will, uscito dall’università, coglie l’invito e sulla strada incontra il suo mentore, il veterano cacciatore di bufali Miller. Nicolas Cage è il feroce maestro di vita di Fred Hechinger nell’oscura epopea western ambientata nel 1870, in una valle isolata delle Montagne Rocciose del Colorado, dove vivono migliaia di bufali la cui pelle vale oro. Adattato dal romanzo omonimo di John Williams (l’autore di Augustus e di Stoner, caso letterario mondiale), Butcher’s Crossing è un commento avvincente sulla natura umana, l’ossessione, la mascolinità e il rapporto dell’uomo con il suo ambiente naturale, un’avventura al contempo sublime e orribile, dove il confronto con l’oscura verità porta a una discesa nella follia.

ERA ORA di Alessandro Aronadio, Italia, 2022, 109’
Cast: Edoardo Leo, Barbara Ronchi, Mario Sgueglia, Francesca Cavallin, Raz Degan, Massimo Vertmüller, Stella Trotta, Sofia Piacentini, Nina Bianchini Zoni, Noa Bianchini Zoni, Andrea Purgatori Prendendo spunto da Come se non ci fosse un domani/Long Story Short dell’australiano Josh Lawson, Aronadio lavora su un format di commedia e paradossi temporali che si può far risalire a Ricomincio da capo. Dante ha troppi impegni, è sempre in ritardo, ha l’impressione che la vita gli sfugga dalle mani. Ma a differenza di Bill Murray nel film di Harold Ramis, qui il protagonista non torna indietro nel tempo sempre allo stesso giorno (e ne approfitta), ma fa un salto in avanti di un anno – ed è l’unico a non sapere che cosa è successo nel frattempo. Grazie a un cast in gran forma (Edoardo Leo e Barbara Ronchi), Aronadio conduce la commedia verso orizzonti imprevedibili, mantenendo sempre alto il livello del divertimento.

THE LOST KING di Stephen Frears, Regno Unito, 2022, 108’
Cast: Sally Hawkins, Steve Coogan, Harry Lloyd, Mark Addy
Si apre con titoli di testa e una musica che ricordano quelli di Intrigo internazionale; e ha molto del thriller (come della commedia) l’avventura di Philippa Langley, piccolo borghese appassionata di storia, che nel 2012 riuscì a organizzare e finanziare con una sottoscrizione pubblica gli scavi per la ricerca dei resti di re Riccardo III, rinvenuti a Leicester sotto un parcheggio. Stephen Frears e Steve Coogan rinnovano il sodalizio di Philomena per raccontare uno di quegli episodi di eccentrica follia quotidiana che possono essere solo british, con Sally Hawkins che, dopo una serata a teatro, comincia a vedere sotto casa o in cucina il re in persona, si convince che non era quel sanguinario descritto da Shakespeare, che forse non era nemmeno gobbo, e comincia a cercare di rintracciare la sua tomba. Gli archeologi prima ridono, poi si accodano al progetto.

THE MENU di Mark Mylod, Stati Uniti, 2022, 107’
Cast: Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Hong Chau, Janet McTeer, Judith Light, John Leguizamo
“Non è uno chef. È uno storyteller”: il celebre Slowik, che considera la cucina un’arte concettuale e lavora con uno staff perfettamente addestrato nel suo ristorante esclusivo su una remota isoletta del Pacifico. Pochi, ricchi eletti sono ammessi ai suoi menu di cucina molecolare: “Noi raccogliamo; noi fermentiamo; noi congeliamo”. Laconico, soavemente elegante, inquietante, Ralph Fiennes riceve con sorniona ambiguità Ana-Taylor Joy, Nicholas Hoult, John Leguizamo e gli altri gli ospiti paganti della serata. Non sanno quello che li aspetta. Black comedy culinaria (a un passo dall’horror), diretta da Mark Mylod con un occhio alla commedia e uno al thriller (si è cimentato in entrambi, in Ali G e The Big White), riserva molte sorprese, agli spettatori come agli avventori.

MRS. HARRIS GOES TO PARIS | LA SIGNORA HARRIS VA A PARIGI di Anthony Fabian, Regno Unito, Ungheria, 2022, 115’
Cast: Lesley Manville, Isabelle Huppert, Lambert Wilson, Alba Baptista, Lucas Bravo, Ellen Thomas, Rose Williams, Jason Isaacs
Un abito rosa che sembra una nuvola, fatto di trasparenze e gemme di fiori, un vaporoso Dior new look, appeso in casa della cliente dalla quale Ada Harris va a fare le pulizie. Il desiderio di un vestito come molla che cambia la vita: a metà degli anni 50, Ada riesce a mettere insieme il denaro necessario (anche grazie a una sorpresa “dall’altro mondo” del marito morto in guerra) e da Londra vola a Parigi, dritta alla Maison Dior. Dove incontra però la snobissima direttrice: Lesley Manville (habituée di Mike Leigh ma anche la principessa Margaret nelle stagioni 5 e 6 di The Crown) vs Isabelle Huppert, uno scontro epico. Ma Parigi riserva tante altre sorprese all’eroina nata nel romanzo del 1958 di Paul Gallico, tanto popolare da avere ispirato altre tre avventure letterarie, tre adattamenti televisivi e un musical.

L’OMBRA DI CARAVAGGIO di Michele Placido, Italia, Francia, 2022, 120’
Cast: Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, Tedua, Vinicio Marchioni, Lolita Chammah
Al suo quattordicesimo film da regista, Michele Placido riprende un’idea che risale al 1968 quando, appena arrivato a Roma, frequentava l’Accademia d’arte drammatica. E per raccontare la vita di Michelangelo Merisi da una prospettiva inedita, inventa un personaggio, quello dell’Ombra (Louis Garrel): un investigatore che spia il pittore per conto di Paolo V e deve verificare la sua ortodossia. Il Caravaggio di Placido non è solo una rockstar ante litteram e un genio maledetto, ma anche un ribelle contro un potere che non può accettare la sua urgenza di verità. E il “vero” è quello che cerca il film, ricostruendo un passato sporco, lontano da una rappresentazione patinata, per restituire tutta la dimensione terrena umana, dolorosa e carnale – del pittore e del suo tempo. Una ricerca di autenticità evidente nella scelta delle locations, nelle ricostruzioni scenografiche, nei costumi e anche nelle tecniche sofisticate usate per riprodurre celebri quadri evitando sia l’approssimazione della copia sia la piattezza della fotografia.

IL PRINCIPE DI ROMA di Edoardo Falcone, Italia, 2022, 92’
Cast: Marco Giallini, Giulia Bevilacqua, Filippo Timi, Sergio Rubini, Denise Tantucci, Antonio Bannò, Liliana Bottone, Massimo De Lorenzo, Andrea Sartoretti, Giuseppe Battiston
Non facciamo paragoni con Il marchese del Grillo. E neanche con Il conte Tacchia. Anche se siamo nella Roma papalina del 1829 e il protagonista è uno dei più grandi mattatori del cinema contemporaneo: Marco Giallini. Edoardo Falcone ha dichiarato di amare molto il cinema di Luigi Magni, ma il vero, impensabile punto di partenza il film che ha scritto con Mario Martani e Paolo Costella, è il Canto di Natale di Charles Dickens. E a far cambiare le idee a questo Scrooge trasteverino sono niente meno che le ombre di Giordano Bruno (Filippo Timi), di papa Borgia (Giuseppe Battiston) e di Beatrice Cenci (Denise Tantucci). Riviste da un occhio che tiene contro dei sonetti del Belli e delle stampe di Bartolomeo Pinelli.

RAPINIAMO IL DUCE di Renato De Maria, Italia, 2022, 98’
Cast: Pietro Castellitto, Matilda De Angelis, Tommaso Ragno, Isabella Ferrari, Alberto Astorri, Maccio Capatonda, Luigi Fedele, Coco Rebecca Edogamhe, Maurizio Lombardi, Lorenzo De Moor, Luca Lo Destro, Filippo Timi
Milano, aprile 1945. Siamo agli sgoccioli della Seconda Guerra Mondiale. La città è in macerie. Nel caos della guerra Isola è diventato il re del mercato nero, guidato da un’unica legge morale: la sopravvivenza. Yvonne è la sua fidanzata clandestina, cantante del Cabiria, l’unico locale notturno rimasto aperto in città. Ma anche Borsalino, gerarca fascista, torturatore spietato, è innamorato perdutamente di Yvonne e disposto a tutto pur di averla. Isola e i suoi intercettano una comunicazione cifrata e scoprono che Mussolini ha nascosto il suo immenso tesoro proprio a Milano – nella “Zona Nera” – in attesa di fuggire per la Svizzera, scampando alla cattura e alla forca. Isola non può lasciarsi sfuggire l’occasione della vita – il colpo più ambizioso della Storia – e decide perciò di mettere in atto un’impresa folle: rapinare il Duce.

RHEINGOLD di Fatih Akın, Germania, Paesi Bassi, Marocco, Messico, 2022, 140’
Cast: Emilio Sakraya, Kardo Razzazi, Mona Pirzad, Arman Kashani, Hüsein Top, Sogol Faghani
Nel 2010, in Iraq, tre uomini vengono scaricati da un camion, incarcerati e torturati brutalmente. Sono ricercati per aver rapinato un carico d’oro in Germania. Uno di loro, Xatar, ricorda, dall’infanzia da curdo ai confini con l’Iraq, l’arresto dei genitori musicisti, poi Parigi, Bonn, l’emarginazione, la passione per la musica, il rap, Londra, il traffico di droga, l’amore, l’idea del colpo che ti risolve la vita, la caccia. Ma la storia di Xatar non finisce qui. Fatih Akin scrive e dirige con tutta l’energia del giovane rapper, mescola generi, stili e suggestioni, attraversa due continenti, colora, smorza, rallenta, accelera. Tutto guidato dalla musica, da L’oro del Reno al rap (composto e registrato nelle maniere più impensabili e creative).

LA STRANEZZA di Roberto Andò, Italia, 2022, 103’
Cast: Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Giulia Andò, Rosario Lisma, Aurora Quattrocchi, Donatella Finocchiaro, Galatea Ranzi, Fausto Russo Alesi, Filippo Luna, Tuccio Musumeci, Luigi Lo Cascio, Renato Carpentieri
Come venne a Pirandello l’idea di “Sei personaggi in cerca d’autore?” Grazie anche a due becchini di Girgenti (che nel 1920 non si chiamava ancora Agrigento), che dimenticano il loro lavoro scrivendo e interpretando farse irresistibili con la loro scalcinata compagnia, e che il drammaturgo incontrò in Sicilia nel 1920. Un giorno, l’imprevisto sconvolge una loro rappresentazione, e Pirandello ne prende debitamente nota. Dopo Una storia senza nome, Andò continua a mescolare invenzione e storia, finzione e realtà, teatro e vita. Facendo interagire attori amatissimi dagli spettatori ma che finora non si sono mai incontrati: Toni Servillo nella parte di Pirandello, Ficarra e Picone in quelle di Onofrio e Sebastiano, al centro di un cast eccezionale.

WAR – LA GUERRA DESIDERATA di Gianni Zanasi, Italia, Francia, 2022, 130’
Cast: Edoardo Leo, Miriam Leone, Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli, Stefano Fresi, Antonella Attili, Massimo Popolizio
A causa di una rissa tra ragazzi sfociata in violenza, l’Italia è in guerra con la Spagna. A Roma, le vite dell’allevatore di vongole Edoardo Leo, della psicologa Miriam Leone, di suo fratello aviatore che ogni anno a Natale rivede Top Gun, del pacato barista Giuseppe Battiston, e di Stefano Fresi, Carlotta Natoli e gli altri, dagli affanni, i disagi e le gioie normali scivolano a poco a poco nella paranoia bellica. Come tutto ciò che li circonda: ecco armi, tute mimetiche, pattugliamenti, allerta. Consueto piglio surreale e attenzione al lato umano dei personaggi, Gianni Zanasi scrive e dirige una commedia romantica sullo sfondo di un mondo distopico che ha elementi e tracce fin troppo vicine alla nostra realtà quotidiana, dove le fisionomie più familiari cominciano a risultare inquietanti e gli umori collettivi minacciosi e instabili.

WHAT’S LOVE GOT TO DO WITH IT? di Shekhar Kapur, Regno Unito, 2022, 109’
Cast: Lily James, Emma Thompson, Shazad Latif, Shabana Azmi, Sajal Aly, Oliver Chris, Asim Chaudhry, Jeff Mirza, Alice Orr-Ewing
Matrimonio d’amore o matrimonio combinato? Matrimonio interrazziale o matrimonio all’interno della propria etnia? Lily James e Shazad Latif (Spooks, Penny Dreadful, Star Trek: Discovery), vicini di casa nella Londra della buona borghesia multietnica e amici fin da bambini, battibeccano sul tema, tra la colorata famiglia di lui e la mamma eccentrica di lei (Emma Thompson). Finché tutti partono per il Pakistan, dove Lily riprenderà il matrimonio di Shadaz, “arrangiato” dalla sua famiglia. Abbandonati i drammi elisabettiani, Shekhar Kapur gioca con identità, credenze orientali, pregiudizi occidentali, amori inaspettati, ispirato dalla sceneggiatura di Jemima Kahn, celebrità british della moda, il giornalismo, la tv, l’attivismo politico e sociale. Risultato: un mix delle commedie di Richard Curtis (Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, I Love Radio Rock) e i musical indiani di Mira Nair.

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