Ormai ci siamo tragicamente abituati alle notizie che arrivano dal Texas, uno degli stati rossi e conservatori in cui le leggi contro la comunità LGBTQ+ e le donne si sono più inasprite negli ultimi tempi. Così, dopo la stangata sull’aborto e l’inchiesta sulle famiglie degli adolescenti transgender, ecco che lo stato Repubblicano prende di mira l’assistenza sanitaria, più precisamente quella che dall’Affordable Care Act promosso dall’Obamacare ha espanso le procedure mediche e le cure coperte dalle assicurazioni sanitarie.
L’autore di questo nuovo attacco è Jonathan Mitchell, giudice federale che, in mancanza di cose migliori da fare nel 2018, ha fondato uno studio legale con lo scopo di impugnare le vecchie sentenze della Corte Suprema. Nel suo mirino è caduta ora Kelley vs. Xavier Becerra, rinominata poi Braidwood Management Inc. vs. Xavier Becerra. La sentenza stabiliva che le assicurazioni sanitarie dovessero garantire anche la copertura dei farmaci PrEP per la profilassi pre-esposizione di HIV.
Attualmente i farmaci PrEP come Truvada e Descovy di Gilead Science sono i più utilizzati per combattere la diffusione del virus HIV. Come sappiamo, il virus che in fase avanzata porta all’AIDS non ha ancora una cura. Esistono però farmaci e trattamenti che permettono di tenerlo sotto controllo e condurre così una vita non dettata dalla malattia. Milioni di persone nel mondo convivono quotidianamente con l’HIV che, nel passare da malattia debilitante a malattia con cui si può convivere, ha però mantenuto lo stigma che la società affligge a chi ne è affetto.
Mitchell ha pensato bene di impugnare la sentenza, affermando che non fosse ammissibile su basi religiose. Il fatto che le assicurazioni sanitarie coprano i farmaci dell’HIV, secondo Mitchell, «consente e incoraggia comportamenti omosessuali». La nuova sentenza è stata pronunciata dal giudice distrettuale Reed O’Conner a favore dei querelanti, in questo caso Braidwood. Il succo delle 42 pagine redatte da O’Conner si può riassumere in una breve frase di apertura: «Il mandato della PrEP viola i diritti di Braidwood ai sensi del Religious Freedom Restoration Act».
Your weekly reminder that the conservative legal movement has no plans to stop at abortion. https://t.co/Vbmx0XRqsc
— Melissa Murray (@ProfMMurray) September 7, 2022
Dai due soggetti protagonisti della vicenda, in realtà, non ci si poteva aspettare molto di diverso. Jonathan Mitchell è uno dei promotori dell’Heartbeat Act dello scorso anno, la legge sull’aborto per cui i cittadini texani hanno il diritto e l’obbligo di denunciare alle autorità qualsiasi persona sospettino sia ricorsa alla procedura. Reed O’Conner, invece, davvero non riesce a digerire il fatto che tutti abbiano diritto all’assistenza sanitaria. Quattro anni fa, quando nelle aule della Corte Suprema si discuteva per l’ennesima volta l’Affordable Care Act, era stato lui a chiamare il provvedimento anticostituzionale. La Corte l’ha riconfermato, ma O’Conner non ha perso il suo spirito combattivo.
Ancora una volta, l’HIV viene considerata una “malattia degli omosessuali”. Il che, secondo i conservatori, è un motivo sufficiente per non rendere l’accesso ai farmaci disponibile per tutti. La causa intentata da Jonathan Mitchell ha così il risultato di non obbligare più i datori di lavoro a fornire la copertura per la PrEP. Si tratta di un grave colpo inflitto non solo alla comunità LGBTQ+, ma a tutti coloro che necessitano l’accesso a questi farmaci. Il costo delle fiale è infatti estremamente elevato – circa 37mila dollari a fiala – e l’FDA (Food and Drug Administration) sta ancora lavorando per abbassarne il costo, con però scarsi risultati.
Subito è arrivata la reazione di politici liberali, attivisti e organizzazioni LGBTQ+, che hanno condannato la mossa del Texas. Michael Kreis, politologo dell’Università di Legge della Georgia, ha affermato: «Siamo chiari: la PrEP è essenziale per combattere la trasmissione dell’HIV e mantenere in salute la popolazione. La sentenza odierna del Texas è un esempio di come ogni persona sia diventata una legge a sé stante in nome della religione, ma al solo scopo di subordinare gli uomini gay e le donne trans*».
This is monstrous. Removing access to coverage for PrEP and PEP. No one’s religious beliefs should ever prevent access to essential lifesaving medication. https://t.co/6JougBeMuU
— Alejandra Caraballo (@Esqueer_) September 7, 2022
Indignata anche la reazione della Presidente della Camera Nanci Pelosi, che ha pubblicato il suo commento su Twitter: «Oggi, un giudice federale radicale nominato dai repubblicani ha stabilito che i datori di lavoro possono negare la copertura per la PrEP: un farmaco che ha dimostrato di salvare vite dall’HIV/AIDS e una strategia chiave per porre fine all’epidemia. Mentre i repubblicani MAGA estremisti lavorano per strappare via i farmaci salvavita, i Democratici stanno difendendo ferocemente la libertà della salute, proteggendo l’accesso all’assistenza sanitaria e abbassando il costo dei farmaci da prescrizione. Ogni giorno, i Democratici stanno mettendo #PeopleOverPolitics».
Ci troviamo in un momento cruciale, in cui l’accesso ai farmaci è indispensabile e tutte le istituzioni dovrebbero lavorare affinché sia garantito, l’affondo del Texas è l’ennesima riprova che i conservatori hanno tutto l’interesse a minare la stessa esistenza delle persone che non ritengono degne di avere diritti. La lotta all’HIV è estenuante e la ricerca continua, ma il non poter accedere ai farmaci PrEP è un rischio concreto per la vita di molte persone.
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