Oggi, a occupare le prime pagine di gran parte dei quotidiani italiani è l’intervento del Vaticano di ieri, che ha “riesumato” il Concordato per affossare il ddl Zan.
I maggiori giornali infatti trattano la richiesta di modifiche avanzate dalla Santa Sede, una notizia destinata a fare il giro del mondo.
Corriere della Sera
Il Corriere della Sera dedica il taglio alto al titolo “Legge Zan, interviene Draghi“, con Meloni e Salvini che plaudono alla decisione mentre il Pd sembra tirare dritto verso l’approvazione. Ancora incerta la posizione del premier, il quale mai ha dato una sua valutazione sul testo.
La Repubblica
La Repubblica parla di divisioni all’interno del Vaticano. Difatti, il ddl Zan ha creato fratture non solo nel mondo della politica, ma anche della Chiesa stessa. La prima pagina del quotidiano recita “La legge Zan divide il Vaticano“, e sotto nel sommario: “La nota che chiede modifiche al ddl sull’omofobia spiazza l’ala riformista più vicina a Papa Francesco. Per i vescovi grave violazione del Concordato. Cardinal Ruini: nessuna ingerenza, giusto intervenire“. Anche qui, si attendono le parole di Mario Draghi, che oggi dovrebbe riferire in aula, come annunciato ieri.
La Stampa
La Stampa dedica l’articolo di fondo allo scontro ddl Zan – Chiesa, scrivendo: “Affondo del Vaticano che spacca la maggioranza“. A differenza degli altri giornali, il quotidiano di Torino parla di un secco “no” al ddl.
Il Fatto Quotidiano
Il Fatto Quotidiano scrive addirittura “scomunica alla legge Zan“. Ma si domanda: “Che c’entra il Concordato?“. Anche il quotidiano di Marco Travaglio è in attesa di Draghi.
Il Tempo
Pezzo divertente da Il Tempo, che recita “Il Vaticano non fa Zan Zan“, alludendo al relatore della legge, e aggiunge “No alla legge sull’omofobia“.
Libero
Passando ai giornali più conservatori, Libero riprende la citazione da I Promessi Sposi: “La legge Zan non s’ha da fare“. E mentre “Il papa divorzia dal Pd“, cita Fedez e le Sardine che attaccano la Santa Sede, mentre Letta si troverebbe “sotto un treno“, alludendo alla sua posizione di continuare a difendere il ddl, nonostante l’ostruzionismo. Nell’articolo di fondo, invece, l’attacco al Pd: “La sinistra prova a imbavagliare anche la Chiesa“.
Il Giornale
“Vaticano contro la legge Zan, tocca a Draghi risolvere” recita in prima pagina il Giornale. Ma attenzione, perché questa ingerenza aperta dal Vaticano potrebbe rivelarsi un autogol per la Chiesa. Indirizza infine un piccolo attacco alla schwa, secondo il quotidiano una “dittatura lessicale”.
La Verità
Da La Verità la notizia suona come una vittoria, tanto da titolare “Habemus Papam”. E continua sotto: “Nota formale: il bavaglio gender può compromettere la libertà di culto. Finalmente pure il Vaticano si muove per fermare una norma ideologica che minaccia il diritto di parola su temi delicati come educazione e famiglia“. E ancora una volta, il quotidiano dimostra di non conoscere il testo.
L’Avvenire
Dal giornale dei vescovi, si parla di una “libertà da difendere“, nonostante sia stato uno dei pochi giornali legati alla Chiesa a non attaccare il ddl Zan, almeno all’inizio: “Dalla Santa Sede, un passo ufficiale sul ddl: anche la Chiesa contro il Concordato, può risentirne. Letta difende la legge, ma apre. Il premier alla Camera. Il leghista Ostellari: un lodo in 3 punti“. L’Avvenire riassume quanto successo dopo la notizia: Letta prosegue dritto, anche se non ha aperto a modifiche; Draghi dovrebbe spendere due parole in giornata sulla posizione del governo nei confronti del ddl Zan; Ostellari, se da una parte canta vittoria, dall’altra apre a un testo bis, che sarebbe uno schiaffo al lavoro portato avanti finora.
Il Mattino
Il taglio basso de Il Mattino parla dello scontro, con un titolo che sembra confermare la decisione del premier di mediare sul testo: “Si al dl Zan con modifiche”. Ma da parte di Palazzo Chigi non si segnala alcuna intenzione a toccare il testo (almeno per ora), che equivarrebbe ad affossare la legge.
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