Senza vergogna alcuna. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, continua sfacciatamente a metter bocca su temi delicati e purtroppo assai attuali come omofobia e transfobia. Dopo l’omicidio di Maria Paola, uccisa dal fratello perché amava un uomo FtoM, e il suo incredibile appello allo Stato italiano affinché intervenga per porre fine alla violenza omotransfobica e misogina, la Meloni, che è leader di un partito che ostenta omotransfobia a giorni alterni ed è in prima linea nella guerra tutta ideologica della destra nazionale alla legge che a ottobre tornerà alla Camera dei Deputati, ha osato andare oltre.
Su Facebook, infatti, l’ex ministra ha accusato di ‘ipocrisia’ la sinistra. Con queste motivazioni.
In Qatar (come in molti altri Stati islamici) l’omosessualità è considerata un reato punito con frustate e carcere. In alcuni casi con la pena di morte. Anche per questo, Fratelli d’Italia ha provato di recente in Parlamento ad opporsi all’accordo bilaterale di “cooperazione culturale e formativa” tra Italia e Qatar. Accordo che purtroppo è stato approvato con i voti favorevoli del M5S e del PD di Alessandro Zan e Monica Cirinnà, quelli che oggi parlano di violenza contro gli omosessuali e provano ad accusare me e Fratelli d’Italia di omofobia. Non prendiamo lezioni da ipocriti di questa risma che combattono a parole la violenza contro le minoranze solo quando conviene loro politicamente e tacciono quando l’argomento potrebbe creare qualche imbarazzo o compromettere relazioni a loro particolarmente vantaggiose.
Continuare a fare propaganda sulla nostra pelle, sulla pelle di persone LGBT puntualmente insultate, derise, umiliate, anche da politici di Fratelli d’Italia. Pochi giorni fa alcuni suoi rappresentanti hanno igienizzato un candidato LGBT dei Verdi, in Veneto. Solo ieri un consigliere di Fratelli d’Italia ha parlato di ‘omosessualità contro natura‘. Da parte della Meloni nessuna presa di distanza, nessuna parola. Da parte della Meloni, contraria alle famiglie arcobaleno e dichiaratamente convinta che “in Italia gli omosessuali non sono discriminati”, solo tanta ipocrisia. Insopportabile, rumorosa, inaccettabile doppiogiochismo. Come se le nostre vite appartenessero ad un gioco da tavola, dove muovere pedine a piacimento, tirando i dadi e pescando carte, tra imprevisti e probabilità. Come se la comunità LGBT tutta, politica in testa, non combattesse l’Islam fondamentalista da sempre, quotidianamente.
Durissima la replica di Alessandro Zan, deputato PD e relatore del ddl contro omoransfobia e misoginia.
Giorgia Meloni si arrampica sugli specchi. Oggi veste i panni di paladina dei diritti civili e dice di non aver votato gli accordi con il Qatar per sostegno ai cittadini omosessuali del Paese. Solo ieri un eletto comunale del suo partito definiva l’omosessualità ‘contro natura’, e da lei non una parola. La leader di FdI accusa me e il Partito Democratico di ipocrisia e di combattere la violenza solo a parole, quindi le rinfresco la memoria: sono relatore di una proposta di legge contro l’omotransfobia e misoginia a cui Fratelli d’Italia ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità con voto segreto, ovvero nel più subdolo dei modi. È vigliacco e offensivo della dignità delle persone colpite da omotransfobia condannare prima la violenza sui social e poi bloccare con l’ostruzionismo una legge che combatte proprio queste violenze. Giorgia Meloni sia coerente.
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