Eugenia Roccella: “La sinistra privilegia le richieste LGBT tradendo i diritti delle donne. Che errore il DDL Zan”

"Il DDL Zan introduce il genere percepito", ha ribadito a Libero la neo ministra per le pari opportunità. Ma non è vero.

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Eugenia Roccella, la scorsa settimana eletta Ministra per le pari opportunità, la natalità e la famiglia, si è concessa una lunga intervista a Fausto Carioti del quotidiano Libero in cui è tornata a parlare di diritti LGBTQ+, aborto, femminismo e DDL Zan.

Roccella, che vuole essere chiamata “ministra” (“termine che troviamo anche in Dante“), ha difeso la volontà espressa da Giorgia Meloni nel farsi chiamare “il presidente”, attaccando da subito e del tutto gratuitamente la comunità trans: “La critica è partita da chi difende la possibilità di farsi chiamare al maschile mantenendo un corpo di donna e viceversa: sono le meravigliose contraddizioni della sinistra”.

La neo ministra per le pari opportunità ha poi rivendicato la propria dichiarata vicinanza a J.K. Rowling, da due anni accusata di essere TERF, dichiaratamente e orgogliosamente transfobica: “Non c’è dubbio, sto con Rowling. E l’attacco durissimo che una donna famosa come lei ha subito fa capire la potenzia di fuoco di chi, a livello internazionale, sostiene la fluidità di genere. Le donne, in tutto il mondo, sono oppresse perché hanno un corpo sessuato, in grado di dare la vita, un corpo “pericoloso”, che va mantenuto sotto controllo“. Curioso che simili parole siano state pronunciate da una pro-life anti-abortista, che il controllo del corpo femminile vorrebbe indirizzarlo, negando a costoro la possibilità di scelta.

Un femminismo “trasversale”, quello rivendicato da Roccella, che la sinistra a suo dire avrebbe provato a far suo: “Ha ritenuto di averne il monopolio, soprattutto dopo battaglie come quella sull’aborto, e non vuole perderlo. Anche se in realtà l’ha già perso, perché oggi privilegia le richieste delle associazioni LGBT anche quando sono in netto contrasto con l’interesse delle donne“. Ed è qui che la neo ministra per le pari opportunità è tornata ad attaccare il DDL Zan, legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo un anno fa affossata al Senato, mentendo sui suoi reali contenuti.

“Il DDL Zan introduce il “genere percepito”, come se essere donna fosse una opzione a disposizione di chiunque, a prescindere dal corpo sessuato. Questa impostazione è molto ideologica e non c’entra affatto con la questione della transizione sessuale, con i problemi veri e gravi di chi si sente a disagio nel corpo in cui è nato. Ma mi riferisco pure all’ambiguità della sinistra sul mercato del corpo, la compravendita degli ovociti e l’utero in affitto, sui cui pochissimi, come Stefano Fassina, hanno preso una posizione contrari”.

Immediata la replica di Zan: “Roccella continua a diffondere fake news: non esiste scontro tra diritti delle persone e non esiste alcun self-id nel Ddl Zan che abbiamo già ripresentato. Si occupi, come impone la sua delega, di contrasto a ogni discriminazione. Tanta voglia di protagonismo e poca di lavorare”.

Una posizione da subito fortemente ‘divisiva’, quella scelta da Roccella, volutamente pensata per mettere la comunità queer italiana da una parte e le donne dall’altra, come se non ci fosse posto per tuttə all’interno di un ministero che dovrebbe occuparsi anche di “pari opportunità”. Non a caso solo pochi giorni fa la neo ministra aveva annunciato che il suo dicastero senza portafoglio sarebbe “tornato ad occuparsi delle donne”. E le persone LGBTQI+? Non pervenute, scomparse. Anzi no, frontalmente attaccate.

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gianbax24gmailcom 2.11.22 - 6:53

Io direi che Orrore un ministro come questa emblema della destra omofoba e razzista

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