Costantino della Gherardesca si è aggiunto alle tante personalità che negli ultimi giorni hanno voluto pubblicamente esprimere il proprio sostegno alla legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Via LaRepubblica, il conduttore di Pechino Express ha precisato come “siccome in passato l’omofobia” sia “stata istituzionalizzata nel territorio italiano più volte, non solo durante il ventennio, il rischio di un ritorno reazionario di violenza istituzionalizzata verso le persone Lgbt” sia “tangibile“.
Osservando la storia vediamo che è ciclica, la sicurezza delle persone Lgbt è legata a doppio filo a determinate contingenze (stabilità economica, principalmente) che possono venire a mancare da un momento all’altro in una nazione. Non è una paranoia campata per aria, anzi, analizzando la storia direi che ci siano più probabilità che l’omofobia ritorni che il contrario. Il Ddl Zan va quindi appoggiato per tutelare una parte di cittadini che, come tutti gli altri, pagano le tasse e osservano contratto sociale.
Negli ultimi giorni tanti artisti, soprattutto in arrivo dal mondo della musica, si sono espressi in favore del DDL Zan, come ad esempio Fedez, Elodie, Levante, Piero Pelù, Michele Bravi, Paola Turci, Mahmood, il maestro premio Oscar Nicola Piovani, Francesca Michielin e i ragazzi dello Stato Sociale.
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