Carlo e Christian sono i due fondatori di Papa per Scelta, la pagina Instagram e Facebook in cui i due ragazzi raccontano l’esperienza di essere due papà gay, intenti a crescere due gemellini, Julian e Sebastian. In occasione della Festa del Papà hanno condiviso un lungo post in cui raccontano quanto sia normale anche per un padre cambiare un pannolino, portare e andare a prendere il figlio a scuola, fare la spesa, preparare i pasti.
E non per questo sono mammi, ma papà.
Il post social per la Festa del Papà
Il post dei due padri gay:
Siamo una generazione di uomini chiamata a riscrivere le regole della paternità.
Da subito viviamo il ruolo di genitore tra il timore di sminuire la nostra virilità e il dubbio di sovrapporci alla figura materna sentendoci chiamare mammi. Ci definiscono eroi quando ci svegliamo la notte, strani se chiediamo il congedo parentale, distratti quando dimentichiamo la pasta di zinco.
Riceviamo una vagonata di ingiustificati complimenti – con annessa nomination a Genitore dell’Anno – solo per un cambio di pannolino, manco lo avessimo cucito a mano.Viviamo ancora tante situazioni in cui ogni scelta che riguardi i nostri figli debba essere prima avallata, sottoscritta e supervisionata dal genitore donna. Dal pediatra, all’asilo, in farmacia, al centro commerciale è gentilmente richiesta una dichiarazione certificata con cessione di responsabilità decisionale al padre.
Se siamo tutti d’accordo, è tempo di lasciarci alle spalle il preconcetto secondo cui lo sport preferito di tutti i padri, oltre al lancio del telecomando, sia il declino delle responsabilità che schiviamo come buche nel centro storico di Roma. Non tutti gli uomini pensano che il trio sia un’ammucchiata o che la morfologica sia un esame di lettere.
Nel giorno in cui si celebra la figura paterna, chiediamo di non essere più considerati dei compagni di giochi serale o dei baby sitter domenicali. Permetteteci di acquisire gli strumenti per essere presenza e cura nella vita dei nostri figli. Lasciateci sbagliare, riprovare e ritentare senza farci sentire degli incapaci al primo errore che faremo. I nostri figli li abbiamo nutriti delle nostre emozioni ben prima che venissero al mondo. Oggi, oltre a celebrare tutti quei papà che ogni giorno fanno il proprio dovere, il mio augurio è che la società, insieme alle istituzioni, inizino a promuovere dei modelli familiari basati sulla corresponsabilità, dentro e fuori le mura domestiche.
Una richiesta, quella che Carlo e Christian fanno per la Festa del Papà. Una semplice richiesta. Quello di essere considerati padri a tutti gli effetti, ma non per il fatto di essere una famiglia omogenitoriale. Ma per non identificare il papà come un “genitore a chiamata“, disponibile solo per apporre firme, per intervenire quando bisogno, delegando tutto il resto alla madre.
Ma è intervenuto anche Pillon
Simone Pillon, come Giorgia Meloni ieri, ha scritto un post riguardante la Festa del Papà. E mentre la leader di Fratelli d’Italia ha puntato il dito contro genitore 1 genitore 2, fomentando ancora una volta la solita fake news, il senatore omofobo ha così bissato.
Auguri di cuore al mio papà e a tutti i papà, nella festa di san Giuseppe, nostro patrono.Le ideologie antiumane vogliono cancellarci, sostituirci, dimenticarci, rieducarci, ridurci a comparse o a detenuti con diritto di visita.Il papà non è una mamma, nè un mammo, nè un amicone, non è un baby sitter, nè un genitore 2 e neppure un bancomat.Per essere papà è necessario essere uomini, cioè saper anteporre il bene dei figli alla nostra stessa vita, ed essere capaci di sacrificio, cioè di fare qualcosa di sacro.Difficile compito il nostro, ma anche sublime: sollevare i nostri figli dalla terra e mostrar loro la via del Cielo.Difficile compito, dicevo, ma vale la pena combattere per questo.Ancora auguri!