“Noi ci siamo sempre, anche per figlie e figli degli omofobi” domenica 25 giugno il REmilia Pride 2023 – intervista

Dopo sei anni di stop, a Reggio Emilia torna il Pride. Appuntamento Domenica in viale IV Novembre alle 16:30.

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Continua l’ondata travolgente del Pride Month che sta attraversando l’Italia. Cinquanta parate dell’orgoglio sono state organizzate su tutto il territorio nazionale, ciascuna con la sua storia e la sua battaglia, che confluisce in un movimento inarrestabile.

>> QUI IL PROGRAMMA COMPLETO DEI PRIDE IN ITALIA

In questa vasta marea di colori e sorrisi, sarà anche il turno de REmilia Pride, domenica 25 giugno.

Gay.it ha abbracciato l’impegno di dare voce anche ai Pride locali come quelli di Cagliari, Chieti, Catania, Parma, Mantova, La Spezia, Bergamo, Varese, Bari e molti altri, consapevole dell’importanza delle lotte che si combattono sul territorio.

Attraverso la copertura di queste manifestazioni locali, abbiamo l’opportunità di offrire una visione più completa del contesto nazionale, mettendo in luce la diversità e la ricchezza delle battaglie portate avanti  in ogni angolo del nostro Paese.

In Emilia Romagna, regione recentemente colpita da una devastante alluvione, l’orgoglio assume una rilevanza ancora maggiore. Questo evento naturale ha messo a dura prova la resilienza e la forza della popolazione, dimostrando che nonostante le avversità, anche la comunità è pronta a rialzarsi.

Ma la sfida per il Comitato Organizzatore del REmilia Pride è doppia. Come accaduto nel 2017, anche quest’anno il Pride sarà oggetto di una messa di riparazione e di un convegno organizzati dagli integralisti cattolici.

Da settimane, questi gruppi cercano di coinvolgere il comitato nelle loro polemiche, sferrando attacchi personali e tentando di provocare un dibattito unilaterale che nulla ha di costruttivo. Tuttavia, gli organizzatori hanno risposto con fermezza e dignità, affermando che la loro esistenza va ben oltre le critiche degli oppositori.

Loro senza di noi non hanno ragione di essere, mentre noi esistiamo a prescindere. E poi, fortunatamente, noi ci siamo sempre, anche per i loro figli e le loro figlie, che di certo non trovano un ambiente accogliente in casa. Noi ci siamo, sempre.”

In questa intervista ad Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda Reggio Emilia, esploreremo le motivazioni, le sfide e le speranze che animano la grande manifestazione di orgoglio queer.

 

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Comune e Regione hanno dato patrocinio al REmilia Pride?

Il REmilia Pride è un evento in Collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, con il Patrocinio della provincia e di altri 25 comuni della Provincia, cui se ne aggiungono altri giorno per giorno. Il patrocinio alla Regione è stato richiesto ma non è ancora arrivata risposta.

Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte?

Oltre ai Comuni, abbiamo il supporto di tutto il tavolo interistituzionale contro l’omotransnegatività, che include l’Università, gli asili (Reggio Children, che offre anche servizi ai bambini il giorno del pride), l’AUSL, gli istituti penitenziari, la fondazione per lo sport, l’ufficio scolastico, Mondinsieme (fondazione per l’intercultura e ovviamente Arcigay.

Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?

Abbiamo la fortuna di collaborare con il Comune da tanti anni, e c’è una intesa molto forte. Non solo Reggio Emilia si distinue da anni per l’avanzamento dei diritti civili (qua è stata celebrata la prima unione civile d’Italia) ma a maggio la città è stata premiata (unica in Italia) dall’Unione Europea per le politiche di integrazione delle persone LGBTQIA+. In particolare son stati riconoscuti gli sforzi del tavolo contro l’omotransfobia e il supporto alla Casa Arcobaleno Pier Vittorio Tondelli che Arcigay ha inaugurato a fine 2022.

Il REmilia Pride ha un motto?

Il motto che abbiamo scelto è “Un posto sicuro”. Intendiamo riappropriarci della parola “sicurezza”, che è nostra. E non intendiamo solo sicurezza contro le aggressioni, ma anche la sicurezza sul lavoro per le persone trans*, la sicurezza delle persone migranti che hanno diritto all’asilo. Tuttavia rimane il fatt che le aggressioni fisiche e verabli esistono, anche a Reggio Emilia. Per questo abbiamo lanciato la campagna collegata “Questo è un posto sicuro” perché i negozi che si riconoscono nella causa divengano esplicitamente luoghi di rifugio nel caso di problemi.

Ci raccontate brevemente il percorso della parata?

Il corteo partirà alle 16 da Viale IV novembre per attraversare tutto il centro storico attraverso la via Emilia, e all’altezza di Piazza Gioberti svolterà in Via Mazzini / Corso Cairoli per giungere in Piazza della Vittoria, in cui sono allestiti palco, stand associativi e punti ristoro. La piazza dalle 2 ospiterà una grande festa grazie all’artistico di Histerika by Tunnel.

Quali interventi a voce sono previsti sul palco dopo la parata?

Oltre ad Arcigay Reggio Emilia, il sindaco Luca Vecchi e l’assessora alle Pari Opportunità e Cultura Annalisa Rabitti, interverranno la Madrina del Pride, la sociolinguista Vera Gheno, la Presidente di Arcigay nazionale Natascia Maesi, il gruppo Trans* di Bologna, CGIL, una rappresentanza del nostro gruppo Migranti e sopratutto una mamma arcobaleno, Fabiana Montanari, la cui moglie Samantha già da alcuni mesi si è vista cancellare la trascrizione sull’atto di nascita. E’ una vergogna che non possiamo far passare nel silenzio.

Quali sono le associazioni e i soggetti che hanno organizzato il Pride

Il REmilia Pride è organizzato da Arcigay Gioconda Reggio Emilia in Collaborazione con Il Comune di Reggio Emilia; molto dobbiamo ad ARCI per il supporto tecnico.

 Che messaggio volete mandare alla politica nazionale?

Il nostro documento politico parla chiaro: chi attacca una parte di noi, attacca tuttə. Non ci stiamo a essere i capri espiatori della sciattaggine e dell’incompetenza totale di questo governo. E crediamo che si debba ripartire dal dialogo vero, l’unica azione concreta che può superare gli slogan: per questo la festa in piazza, per questo un pride esplicitamente politico.

 

 

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