Quanto accaduto nel Lazio, con il presidente di regione Francesco Rocca che ha prima concesso il patricinio al Roma Pride per poi ritirarlo dopo le critiche aizzate da ProVita, ha riacceso il dibattito sui diritti LGBTQIA+ al cospetto della destra di governo. In difesa di Rocca è infatti sceso Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia che via Twitter ha parlato di una “manifestazione a favore dell’utero in affitto, dell’ indottrinamento dei bambini ecc“. Non contento, l’ex senatore di Forza Italia, già negazionista dei cambiamenti climatici, si è chiesto: “Ma la Regione Lazio dà il patrocinio alle processioni delle altre religioni? Perché dovrebbe darlo a quella del Pride?“.
Il parlamentare di Giorgia Meloni ha poi condiviso l’immagine di un Pride americano, puntando il dito contro una t-shirt con sopra scritto “trans kids are sexy”.
“Che cosa dovrebbe patrocinare la Regione secondo i dettami del pensiero unico: “i bambini trans sono sexy””, ha cinguettato Malan, certamente non nuovo ad uscite contro la comunità LGBTQIA+ nazionale. Anche Matteo Salvini, vicepremier nonché ministro per le infrastrutture, ha applaudito il mancato patrocinio della regione, perché a suo dire “sostegno alla propaganda dell’utero in affitto“.
Rocca, ovviamente finito nella bufera, ha provato a smarcarsi, precisando a La Stampa: “Ma quale omofobia e ordini dall’alto, la revoca dipende solo dal fatto che hanno voluto strumentalizzare la nostra adesione facendola passare per un sostegno alla pratica dell’utero in affitto“. Peccato che la gestazione per altri, utilizzata ormai come foglia di fico da destra, nulla c’entri con il Pride. Nel lungo e ricco documento politico del Roma Pride ci sono solo 3 righe sull’argomento, in cui gli organizzatori chiedono una “legge che introduca e disciplini anche in Italia una GPA etica e solidale, che si basi sul pieno rispetto di tutte le persone coinvolte, sulla scorta delle più e avanzate esperienze internazionali e in un’ottica di piena e autentica autodeterminazione“.
Chi si è smarcato dalla decisione presa da Rocca è stata Forza Italia Giovani: “La revoca del patrocinio al Roma Pride da parte della Regione Lazio è un regalo alla sinistra“, hanno precisato con un comunicato stampa. “Dopodiché non possiamo evitare di rilevare come da parte dei promotori del Roma Pride si sarebbe potuto e dovuto evitare di rispondere a una bella posizione di apertura della Regione con un’inutile e dannosa provocazione sulla pratica dell’utero in affitto, che riteniamo profondamente sbagliata e immorale. Questo a meno che chiaramente l’intenzione dei promotori del Pride non fosse proprio quella di spingere a un punto di rottura il dialogo ma vogliamo sinceramente augurarci che non sia così. In ogni caso ribadiamo il dispiacere per questa occasione persa, da ambo le parti“.
“Errore! Inclusione e tolleranza vanno sempre garantiti!“, ha cinguettato Alessandra Mussolini, europarlamentare di Forza Italia, mentre non una parola ufficiale è arrivata da parte di Eugenia Roccella, ministra per le pari opportunità che ha preso carta e penna per scrivere una lunga lettera a La Stampa contro la violenza sulle donne. Lettera in cui Roccella è tornata a parlare di “donne mercificate“, con “parti del loro corpo date in affitto o messe in vendita in base alle quotazioni di un mercato transnazionale che fa a pezzi, letteralmente, la maternità, che viene cancellata per contratto”. “Non si può far finta di non vedere come pronunciare la parola “donna”, J.K. Rowling ne sa qualcosa, sia diventato esso stesso un atto quasi eversivo, di un nuovo disordine fondato sulla negazione della differenza di genere“.
Per Alessandro Zan, deputato del Pd, stiamo assistendo ad “una schizofrenia di odio e discriminazione che la destra vuole diffondere usando le istituzioni. Non permetteremo che continui questa crociata contro la cittadinanza lgbtqia+. Tuttə al Roma Pride!”.
Elodie, madrina del Roma Pride 2022, non ha perso tempo dinanzi alla negazione del patrocinio da parte della regione, urlando “vergogna” via social. “Tutto il mio sostegno a chi promuove una società che rispetta tutti“.
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