Dopo l’ordine degli antropologi e degli psicologi, anche l’Associazione Culturale Pediatri (ACP) ha scritto alla ministra della famiglia Eugenia Roccella per chiedere una legge a tutela dei bambini delle coppie omogenitoriali, riconoscendo fin dalla nascita iul genitore intenzionale (sociale), oltre a quello biologico, nell’ottica del best-interest del minore.
L’Associazione Culturale Pediatri (ACP), nata a Milano il 5 settembre 1974, è una libera associazione che raccoglie 1.400 pediatri in 35 gruppi locali, finalizzata allo sviluppo della cultura pediatrica ed alla promozione della salute del bambino.
L’Associazione Culturale Pediatri ha sottolineato come da “troppo tempo nel nostro Paese” permanga un “preoccupante vuoto legislativo nella tutela dei figli nati da coppie omosessuali tramite procreazione medicalmente assistita (PMA) all’estero, nei Paesi in cui ne è regolamentato l’accesso“.
“Il nostro intento è dare un contributo alla prospettiva di proteggere i diritti delle bambine e dei bambini che sono nati e nasceranno nelle Famiglie omogenitoriali“, ha commentato Chiara Centenari, pediatra e ricercatrice ACP. “Secondo l’attuale normativa italiana i minori nati da coppie omogenitoriali vedono riconosciuto solamente il genitore biologico. Il genitore “intenzionale” (o sociale) che cioè ha partecipato al progetto genitoriale e all’estero ha firmato il consenso informato per assumere una responsabilità genitoriale verso quel bambino/a, non ha in Italia alcun dovere connesso alle decisioni sanitarie, al mantenimento, all’assistenza o all’istruzione del minore; allo stesso tempo non ha il potere di ritirare i figli da scuola se non con delega scritta del genitore biologico, né il diritto al voto attivo negli organismi scolastici. In caso di morte del genitore legale, il bambino non ha diritto alla continuità affettiva, ma verrà posto sotto la tutela degli unici parenti biologici. Lo stesso in caso di separazione: nessun obbligo legale di far mantenere al bambino i rapporti con il genitore intenzionale, che non ha neppure il dovere di partecipare al suo mantenimento“.
La posizione dell’Associazione Culturale Pediatri si fa forte dei circa 20 anni di esperienza sul campo, e di ricerca scientifica diretta in merito, integrata con l’ampia letteratura internazionale che gli ultimi 40 anni hanno generato sull’argomento. Perché le famiglie arcobaleno, va ricordato, esistono da quasi mezzo secolo.
I dati mostrano che l’adattamento, lo sviluppo cognitivo, sociale e psicosessuale, la qualità delle relazioni e il successo scolastico dei bambini e degli adolescenti cresciuti da genitori omosessuali non si discostano da quelli dei figli cresciuti da genitori eterosessuali.
Nei figli di genitori omosessuali non si presentano differenze rispetto ai bambini di genitori eterosessuali nella percezione del senso di sicurezza.
Ciò che può influire negativamente su questi bambini è invece quel processo di discriminazione sociale e rifiuto che si esprime sotto forma di commenti negativi, bullismo, violenza fisica e mancanza di tutela legale. Ovvero, non è il rapporto tra figlio e genitore a creare difficoltà, ma quello dovuto all’omofobia dell’ambiente esterno nei confronti dei genitori.
“La soluzione è nel proseguimento della crescita e nell’adeguamento culturale delle comunità a questo genere di Famiglie, che passa innanzitutto per l’attribuzione alle stesse di Famiglie di identiche condizioni, riconoscimenti e diritti“, concludono dall’Associazione Culturale Pediatri. “Per i motivi sopra citati, ribadiamo la nostra richiesta di tutelare il benessere dei bambini figli di coppie omosessuali, che può essere garantita solo da una loro affermazione sociale riconosciuta giuridicamente”.
Da un mese le famiglie omogenitoriali d’Italia sono sotto attacco. Il governo Meloni ha prima intimato lo stop a quei sindaci che stavano registrando i figli delle coppie dello stesso sesso, per poi bocciare il certificato UE di filiazione e spostare volutamente il dibattito sulla GPA, già vietata per legge. Nel mezzo dichiarazioni aberranti da parte di ministri, deputati e senatori di destra, con le piazze d’Italia tornate a riempirsi, i sondaggi a smentire Meloni, l’Europa a bacchettarci pubblicamente e i sindaci pronti a riunirsi, il prossimo 12 maggio a Torino.
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