Due anni dopo aver salutato Genova, lasciando la Sampdoria per accasarsi al Getafe, in Spagna, Jakub Jankto è tornato in Italia grazie al neo promosso Cagliari di Claudio Ranieri. Il 27enne nazionale ceco è così diventato il primo calciatore dichiaratamente gay nella storia della Serie A.
Nei giorni scorsi il ministro dello sport Andrea Abodi è stato travolto dalle polemiche per alcune incresciose frasi nei confronti di Jakub, parlando di “ostentazione” e di “scelta personale”, per poi rettificare e annunciare che avrebbe presto incontrato Jankto. Abodi potrà farlo a partire da oggi, perché Jakub è sbarcato ieri sera a Cagliari. Ad accoglierlo decine di tifosi festanti, al grido “uno di noi, grande Jankto!“.
Sciarpetta rossoblu al collo, il calciatore è apparso sorpreso per simile accoglienza. “Grazie a tutti che sono venuti in aeroporto per salutarmi. Lo apprezzo tanto!”, ha commentato Jakub. “Finalmente sono qui, sono felicissimo. Voglio dare tutto per questa splendida gente”.
A inizio 2023 Jankto ha fatto pubblicamente coming out, con estrema delicatezza, rivelando l’urgenza di vivere finalmente la propria vita alla luce del sole. Al suo fianco anche l’ex compagna, madre di suo figlio, che si è detta orgogliosa di lui, del coraggio esplicitato. Il coming out di Jakub è stato il più importante coming out calcistico degli ultimi 30 anni, dai tempi di Justin Fashanu, ex giocatore della Premier morto suicida dopo aver vissuto l’inferno chiamato omofobia.
Jankto sosterrò oggi le visite mediche, per poi firmare con il Cagliari e scendere in campo con i nuovi compagni. Nell’attesa, come accaduto lo scorso febbraio con i tifosi dello Sparta Praga, che lo accolsero con una standing ovation pochi giorni dopo il coming out, anche i tifosi del Cagliari hanno voluto far sentire tutta la propria vicinanza al centrocampista ceco, a voler quasi ribadire quasi la netta distanza tra una certa politica e il Paese reale.
Intervistato dal Corriere della Sera, Claudio Ranieri, che aveva già allenato Jankto alla Sampdoria, ha avuto parole splendide nei confronti del calciatore.
“Capisco quanto debba aver sofferto prima per esternare una cosa che è naturale. Per lui è stata dura e chissà per quanti altri ragazzi lo è, non so nel calcio o nello sport, ma proprio nella famiglia. Per questo avevo detto che sarebbe bello che ce ne fossero anche altri di messaggi così, per fare capire che non ci sono differenze. Quando ho fatto questa scelta ho guardato sia al profilo del giocatore sia al fatto che una squadra è una famiglia, abbiamo uno spogliatoio eccellente, sono convinto che non ci sarà nessunissimo problema”. “Dovrò proteggerlo? Credo che un ragazzo che ha fatto quello che ha fatto lui sia già forte dentro. Con il presidente Giulini non ho fatto valutazioni che non fossero quelle di un bravo giocatore, intelligente, adatto al mio progetto, serio, disponibile, gran professionista. Queste sono le cose che io guardo in un giocatore, altre cose a me non interessano. So che è un ragazzo d’oro, quando gli spieghi le cose cerca di metterle in pratica. Poi come tutti può fare bene o male”. “Ci parlerò, gli farò un grande in bocca al lupo e mi auguro di vederlo come lo conosco: deciso, determinato a fare assist, a fare gol, a correre su quella fascia e a darci tutte le sue energie“.
Bentornato in serie A Jakub!
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