Due show comici Netflix hanno scatenato un putiferio, nel corso degli ultimi mesi. Prima Dave Chappelle, poi Ricky Gervais, sono stati accusati di omotransfobia per alcune battute ritenute offensive da associazioni LGBTQ+ come GLAAD, con utenti inferociti per la leggerezza con cui i due comici si sono lasciati andare a sketch a detta di molti ‘discutibili’.
Ma Netflix non ha mai fatto un passo indietro nei confronti di entrambi, con Ted Sarandos, 57enne CEO dell’azienda streaming, che ha ora ribadito la necessità che un comico “oltrepassi il limite una volta ogni tanto“, per capire dove possa trovarsi quel limite. Intervistato dal New York Times sullo spinoso argomento, Sarandos ha preso una netta posizione.
“Nessuno direbbe che quello che fa non sia premuroso o intelligente”, ha detto Sarandos di Chappelle. “Semplicemente si può non essere d’accordo con lui”. “Penso che sia molto importante per la cultura americana, e non solo, avere e difendere la libertà di espressione. Stiamo lanciando programmi per molte persone diverse che hanno opinioni diverse, gusti e stili diversi, ma non stiamo facendo tutto per tutti. Vorremmo qualcosa per tutti, ma non tutto sarà mai per tutti”.
Lo spettacolo Netflix di Chappelle, The Closer, aveva suscitato una reazione talmente furiosa da portare gli stessi dipendenti Netflix in piazza, e in sciopero, come segno di protesta. Sarandos, tuttavia, si è ripetutamente rifiutato di condannare lo speciale, perchè a suo dire non è “incitamento all’odio”.
“Raramente hai l’opportunità di mettere alla prova i tuoi principi”, ha precisato il CEO Netflix. “Per noi è stata un’opportunità prendere qualcuno, come nel caso di Dave, che è in ogni caso il comico della nostra generazione, sicuramente il comico più popolare di Netflix”.
La destra repubblicana ha subito parlato di ‘cancel culture’, nei confronti di Chappelle, se non fosse che subito dopo le polemiche i suoi spettacoli teatrali abbiano moltiplicato i sold out, con il cachet lievitato e una nomination ai Grammy messa in tasca.
Il 3 maggio scorso Chappelle è stato aggredito sul palco a Los Angeles dal 23enne Isaiah Lee, bisessuale dichiarato che ha affermato di essere stato “innescato” dalle battute omotransfobiche del comico. “Era un uomo trans”, ha scherzato Chappelle subito dopo l’attacco, ridando fiato alla polemica infinita. In tutto ciò Netflix ha aggiornato le sue linee guida sulla cultura del posto di lavoro, dopo le proteste e gli scioperi nati a causa dello show comico di Chappelle. “Se dovessi trovare difficile supportare la nostra ampiezza di contenuti”, si legge nel documento, “Netflix potrebbe non essere il posto migliore per te”.
Stretto nella morsa del bavaglio preventivo e della libertà di contenuti, Sarandos ha così concluso: “Ho sempre detto che se facciamo censura negli Stati Uniti, come potremmo difendere i nostri contenuti in Medio Oriente?”. A specifica domanda se le sue osservazioni si possano applicare anche a Gervais, Sarandos ha detto di sì.
Lo speciale di Ricky Gervais, Supernature, è stato stroncato dalla GLAAD, che ha parlato di “invettive esplicite, pericolose e omotransfobiche mascherate da battute“. Da giorni, neanche a dirlo, Supernature è tra i programmi Netflix più visti al mondo.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.