Alessandro Zan non ha mai incontrato Luca Morisi, ex spin doctor leghista, ma si è fatto un’idea precisa su quanto avvenuto alla vigilia di ferragosto, nel cascinale in cui l’ex braccio destro di Matteo Salvini ha trascorso 12 ore tra sesso e droghe con due escort di 20 anni e un 50enne. Zan, intervistato da Concetto Vecchio per LaRepubblica, si è detto colpito dalla “doppia morale” leghista.
L’ipocrisia, la paura di essere sè stessi. Il sovranismo reazionario e il patriarcato sono macchine di infelicità. Ma qui ciò che conta è il dato politico. Contro il mio DDL è stata fatta una campagna ideologica. I leghisti hanno presentato 700 emendamenti per bloccare la legge che punisce i crimini d’odio: l’ostruzionismo ora perde di credibilità.
Il deputato Pd torna anche su alcune sue vecchie dichiarazioni, quando confessò di aver visto un deputato leghista contrario al DDL contro l’omotransfobia tra le braccia di un altro uomo a Mykonos. Perché si può essere gay e avere dubbi sul DDL Zan, ma “quando sei costretto a nasconderti, perché il tuo partito fa battaglie contro la comunità LGBT, non sei libero di esprimerti. Ti devi camuffare da etero se vuoi stare in quel partito. O andare all’estero per dare un bacio al tuo compagno, perché in patria saresti ricattabile”. In casa Lega, continua Zan, “fanno battaglie per la famiglia tradizionale poi hanno più famiglie e figli al di fuori del matrimonio. Si vaccinano giustamente per paura di contrarre il Covid e strizzano l’occhio ai No Vax”.
Anche nei confronti di Salvini, Zan non le manda a dire. “Dice: “In camera da letto ognuno può fare quello che vuole”. Come dire: vi concediamo la cittadinanza tra le lenzuola, a patto che siate invisibili nella società. È un ridurre la relazione ad un mero fatto sessuale, dimenticando tutta la parte affettiva. Penso che molti leghisti non siano affatto omofobi, anche se non mi spiego perché militino o votino per un partito che ha firmato il documento del presidente ungherese Orban che contiene elementi palesemente discriminatori contro il mondo LGBT”. Dinanzi a Simone Pillon che ha parlato di ‘giustizia divina’ nei confronti di Luca Morisi, il deputato Pd è stato tranciante: “Frasi orribili, ma che fanno il paio con le parole usate dai leghisti per speculare sulla morte di Stefano Cucchi. Questa è la vera vergogna, non l’orientamento sessuale di Morisi: avere costruito una macchina d’odio“.
Non avendo mai incontrato Luca Morisi, se dovesse accadere Zan sa perfettamente cosa direbbe all’ex capo della ‘Bestia’ social leghista: “Ha parlato di fragilità irrisolte, e quindi gli direi di volgere tutta questa carica negativa che ha contraddistinto la Bestia, tutto quell’odio, in una battaglia sui valori, in un sentimento positivo. Sarebbe un bellissimo riscatto”.
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