Oggi 62enne, Stanley Tucci ha 5 figli ed è attualmente sposato con Felicity Blunt, sorella dell’attrice Emily Blunt. Due volte nominato ai Golden Globe e una agli Oscar per Amabili resti, Tucci ha preso di petto un argomento a lui molto caro, ovvero quello degli attori eterosessuali che interpretano personaggi omosessuali. Ad Hollywood se ne parla da anni, con tesi contrastanti.
D’altronde Tucci è stato lo strepitoso Nigel ne Il Diavolo Veste Prada, Sean in Burlesque e il compagno di Colin Firth in Supernova. Personaggi omosessuali che il divo non rinnega affatto, come sottolineato a BBC Radio 4.
“Ovviamente credo che vada bene. Sono sempre molto lusingato quando gli uomini gay vengono da me e mi parlano de ‘Il diavolo veste Prada’ o parlano di ‘Supernova’, e dicono che ‘Era così bello’,o ‘Tu lo hai fatto nel modo giusto.’ Perché spesso non è fatto nel modo giusto”. “Un attore è un attore è un attore. Dovresti interpretare persone diverse. Questo è il punto”.
Parole, quelle di Tucci, che vanno ad ampliare il gigantesco dibattito sul tema, che negli ultimi anni ha visto più e più attori schierarsi a favore dell’una e/o dell’altra tesi.
In tal senso hanno esplicitato opinioni Ian McKellen, Benedict Cumberbatch, Michael Urie, Rupert Everett, Aaron Sorkin, Andrew Garfield, Richard E. Grant, Jim Parsons, Troye Sivan, Francesco Scianna da noi intervistato ed Eddie Redmayne, Adam Lambert, Daniel Franzese e Luke Evans.
Tom Hanks, premio Oscar in Philadelphia, ha invece spiazzato, precisando al New Yorker che se il film venisse girato oggi sarebbe giusto lasciare il suo personaggio ad un attore dichiaratamente omosessuale: “Il messaggio di Philadelphia era: non avere paura”,. “Uno dei motivi per cui le persone non avevano paura di quel film è che interpretavo un uomo gay. Adesso siamo oltre e non credo che la gente accetterebbe l’inautenticità di un ragazzo etero che interpreta un personaggio gay. Non è un crimine, non è un capriccio che qualcuno chieda di più da un film nel discorso contemporaneo sull’autenticità”.
Un tema sempre più attuale e divisivo, che vede sempre più attori rivendicare il ruolo della ‘recitazione’, che in quanto tale non dovrebbe essere limitata e/o indirizzata dall’orientamento sessuale.
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