Uno scontro ‘generazionale’. Se i giovani protagonisti di Harry Potter hanno pubblicamente criticato J.K. Rowling per le sue ripetute affermazioni transfobiche, alcuni divi ‘anziani’ del franchise hanno difeso la scrittrice, donna più ricca d’Inghilterra. Dopo Miriam Margolyes, Robbie Coltrane, Eddie Redmayne (protagonista del prequel Animali Fantastici) e Ralph Fiennes, anche Helena Bonham Carter, perfida Bellatrix Lestrange all’interno della saga, è scesa in campo a protezione di Rowling.
Intervistata dal Times, l’ex moglie di Tim Burton ha definito le accuse nei confronti di J.K. “orrende, un mucchio di str*nzate”.
“Dal mio punto di vista credo sia stata perseguitata“, ha aggiunto Carter. “Tutto, intendo il giudizio delle persone, è stato portato letteralmente all’estremo. Ha il diritto di avere un’opinione, specie se ha sofferto per via di un abuso. Ognuno di noi porta sul groppone un bagaglio fatto di traumi in virtù dei quali finiamo per plasmare le nostre opinioni, si tratta di una cosa che le altre persone dovrebbero rispettare perché non sai mai da dove possa arrivare il dolore di qualcuno. Non devi necessariamente concordare su tutto – quello sì che sarebbe folle oltreché noioso. La sua posizione non era aggressiva, ha detto delle parole figlie della sua esperienza”.
Carter ha preso di petto anche i giovani co-protagonisti di Harry Potter che hanno “osato” criticare Rowling, perché a suo dire “dovrebbero consentirle di avere delle opinioni, ma credo siano molto consapevoli circa il dover difendere la loro fanbase e la loro generazione“. Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint avrebbero quindi criticato la scrittrice, da anni in prima linea nel diffondere transfobia a mezzo social, solo e soltanto per compiacere gli under 40 e i fan del maghetto evidentemente più inclini all’inclusione.
Peccato che Rowling abbia pubblicato saggi sul tema e seminato tweet in lungo e in largo, pubblicizzando siti transfobici e partecipando a pranzi con associazioni transfobiche. La sua crociata contro le donne trans* che a suo dire non dovrebbero/potrebbero definirsi donne a tutti gli effetti prosegue dal 2019, tra like social a terapie di conversione per i giovani trans* e attacchi all’attivismo transgender. Recentemente si è anche vantata di non aver perso denaro dinanzi ai boicottaggi portati avanti da alcuni fan e lettori LGBTQI, perché i libri di Harry Potter vendono ancora tantissimo e “con i soldi il dolore scompare rapidamente”
“Quando apri le porte dei bagni e degli spogliatoi a qualsiasi uomo che crede di essere e/o si senta una donna – e, come ho già detto, i certificati di conferma di genere possono ora essere rilasciati senza alcun intervento chirurgico o cura ormonale – stai aprendo la porta a tutti gli uomini che desiderano entrare. Questa è la semplice verità“.
E questo è il pensiero più volte esplicitato da J.K. Rowling. Libera lei di esprimersi, liberi i fan di Harry Potter e i giovani co-protagonisti del franchise di dissociarsi, criticandola apertamente.
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