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L’Onda Pride 2023 non si ferma, come sono andati i Pride di Scafati e Brianza, tra luci e ombre

Scafati Pride: dall’offesa al “decoro pubblico” alla vittoria in comune. Al Brianza Pride in corteo anche Marco Cappato.

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Brianza Pride - Monza, 16 Settembre 2023 - foto: IG
Brianza Pride - Monza, 16 Settembre 2023 - foto: IG
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Con la Pride Week di Aosta, in programma dal 30 settembre al 7 ottobre, si chiuderà ufficialmente la stagione Pride 2023 in Italia. Quest’anno, l’effervescenza di colori, emozioni e lotte per i diritti LGBTQIA+ ha toccato ben oltre 50 città italiane, da nord a sud.

Una stagione intensa e variegata che ha visto il Pride esplodere in innumerevoli manifestazioni, grandi e piccole, che hanno abbracciato l’intera Penisola.

Nel 2023, Gay.it si è impegnata a raccontare la pluralità e la ricchezza di tutte queste realtà. Abbiamo portato i nostri lettori nei cuori pulsanti delle più grandi celebrazioni metropolitane, ma anche nei borghi e nelle comunità più piccole, laddove la visibilità è ancora più fondamentale.

Dalle manifestazioni più gremite alle iniziative di dimensioni più contenute, spesso in contesti comunali e provinciali, abbiamo cercato di dare voce a tutte le sfaccettature del movimento.

Con la conclusione della stagione Pride, ci proponiamo di fornire un resoconto che funga da diario collettivo di questi quattro mesi. Un percorso che ha attraversato regioni, città e comunità, mettendo in luce le molteplici espressioni di orgoglio, resistenza e lotta contro un contesto socio-politico sempre più ostile.

Questo articolo vuole essere un omaggio a tutte quelle voci e quei volti che hanno contribuito a fare del Pride 2023 un anno memorabile, soprattutto a quelli che non abbiamo avuto l’opportunità di documentare in tempo reale.

Come sono andati gli ultimi weekend Pride?

Gli Scafati e Brianza Pride ci avvicinano alla conclusione della stagione Pride 2023, con due eventi partecipatissimi ma non scevri da controversie.

Scafati Pride: dall’offesa al “decoro pubblico” alla vittoria in comune

Tra luci e ombre, lo Scafati Pride si è svolto come conclusione ideale della stagione Pride 2023, rappresentando un palcoscenico unico per la visibilità e l’attivismo sul territorio campano, anche a causa delle controversie scoppiate nelle scorse settimane che minacciavano il sereno svolgimento dell’evento.

Prima, il battibecco con il sindaco, restio ad accettare critiche da parte di un comitato organizzatore scettico sulle sue buone intenzioni. Poi, l’ordinanza per la preservazione del “decoro pubblico” in città, giustificata con la concomitanza di un evento religioso con la parata.

E infine, il tira e molla – vinto infine dal comitato organizzatore – sul percorso della parata, che minacciava di essere deviata per far spazio al “Rinnovamento dello Spirito”.

Organizzato da una coalizione di associazioni civili e attiviste come Pride Vesuvio Rainbow, AGEDO, e ALFI Le Maree, lo Scafati Pride ha puntato non solo a celebrare la diversità, ma anche a far luce sulle sfide sociali che affliggono la regione, come il crimine organizzato e la corruzione.

Madrine dell’evento, l’ex senatrice Monica Cirinnà e l’artista emergente Giulia Molino. Nonostante le tensioni con le autorità locali, lo Scafati Pride è comunque riuscito a ottenere un notevole sostegno istituzionale, con patrocini da vari livelli governativi e un appoggio significativo da parte del mondo imprenditoriale.

L’evento ha visto una grande partecipazione popolare, con il corteo che è partito dalla Galleria commerciale Plaza e ha raggiunto Piazza Vittorio Veneto. La serata si è poi trasferita al Four Base a Pompei, segnando la chiusura ufficiale del Pride in una nota festosa e unita.

Scafati Pride - Scafati, 16 Settembre 2023 - foto: IG

Brianza Pride: un cambio di paradigma a Monza

Nel cuore della Lombardia, il Brianza Pride ha dimostrato che la richiesta di uguaglianza e inclusione non conosce confini geografici.

Con un’affluenza di 3.000 persone, secondo i dati ufficiali, il corteo è partito dal storico Binario 7, un luogo fortemente simbolico, e ha attraversato il centro storico per raggiungere i Boschetti Reali, dove era allestito un “villaggio dell’inclusione”.

Oscar Innaurato, vicepresidente di Brianza Oltre l’Arcobaleno, ha aperto il Pride con un discorso appassionato, sottolineando l’importanza di rivendicare spazi e diritti.

Numerosi politici locali, inclusa l’assessora al comune di Monza Andreina Fumagalli, hanno partecipato, marcando un’importante svolta per la città che per la prima volta ha patrocinato l’evento.

Presente al corteo anche Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni nonché presidente di Eumans, che il 29 luglio aveva annunciato la sua intenzione di candidarsi a Monza per il seggio lasciato vacante a seguito della morte di Silvio Berlusconi, alle elezioni suppletive previste per il 22 e il 23 ottobre.

L’organizzazione ha fatto una scelta audace, decidendo di procedere senza il supporto di sponsor commerciali e limitando l’uso di bandiere di partito, per mantenere il focus sull’attivismo politico, piuttosto che sulla politica partitica.

Brianza Pride - Monza, 16 Settembre 2023 - foto: IG

Un arcobaleno lungo 1200 km

La stagione Pride 2023 in Italia è stata una vetrina straordinaria di diversità e inclusione, un viaggio multicolore che ha percorso l’intera nazione dal Friuli alla Sicilia.

A partire dall’8 aprile con il Sanremo Pride, la primavera Pride ha visto decine di eventi a celebrazione dell’orgoglio e la lotta per in diverse città, tra cui Piacenza, Alessandria e Novara.

Giugno, tradizionalmente associato al Pride a livello globale, è stato un mese spettacolare, con Roma, Torino, Milano e Catania tra le città che hanno ospitato eventi di grande risonanza. Particolare menzione merita il Disability Pride di Milano, un’occasione per focalizzarsi sulle intersezioni tra disabilità e identità LGBTQIA+.

Il calore dell’estate ha poi visto una serie di Pride che hanno abbracciato anche il Mezzogiorno e le isole, da Palermo a Cagliari, passando per Napoli e Lecce. Molise e Matera hanno dimostrato che anche le regioni meno popolose possono e devono avere una voce vibrante nel coro dell’orgoglio.

Non da meno sono stati gli eventi di settembre, mese che ha segnato la conclusione della stagione con manifestazioni in città come Brescia e Monza, e che culmineranno nella settimana Pride di Aosta.

Ogni evento, a prescindere dalla sua dimensione o ubicazione, è stato un tassello fondamentale in un mosaico nazionale che rappresenta la ricchezza e la complessità della comunità LGBTQIA+ italiana.

Va notato infatti che la stagione Pride 2023 ha anche visto la presenza di parate “antagoniste” organizzati al di fuori dei circuiti ufficiali e non allineati con i comitati organizzatori centrali. Eventi che ampliano il dibattito e offrono nuove prospettive, mettendo in luce la complessità e la pluralità delle voci all’interno della comunità LGBTQIA+.

Un ulteriore segnale dell’eterogeneità del movimento, una ricchezza che aggiunge profondità e dimensioni alla lotta per i diritti e l’uguaglianza.

Fortuna o sfortuna, quest’anno abbiamo assistito a una stagione Pride che ha saputo tirare fuori le unghie, pur sempre celebrando la diversità in tutte le sue forme, rivelando un panorama di attivismo, resistenza e orgoglio che non conosce confini geografici o culturali. Ma non tutto è andato come previsto.

Le controversie

L’Onda Pride 2023 ha avuto luogo in un periodo storico particolarmente teso per la comunità LGBTQIA+ in Italia. Dall’insediamento del Governo Meloni, vi è stata un’escalation di politiche ostili, inclusi attacchi diretti alle famiglie arcobaleno, la criminalizzazione della gestazione per altri (GPA), corroborate dal picco di episodi omobitransfobici durante tutta l’estate.

In questo contesto, la celebrazione dell’orgoglio è diventata più che una manifestazione: è stata un atto cruciale di resistenza e un momento fondamentale per riaffermare l’identità e la legittimità della comunità. Ecco le principali controversie scoppiate quest’anno:

Già nostalgici per l’estate 2023, con uno sguardo all’Onda Pride 2024

La stagione Pride 2023 in Italia giunge a conclusione, ma l’energia, la resistenza e la passione che ha generato sono lontane dall’essere sopite.

In un paese in cui le tensioni politiche e sociali mettono sempre più alla prova la resilienza della comunità LGBTQIA+, le manifestazioni Pride rappresentano un baluardo di speranza, una luce che non può essere spenta.

Tuttavia, si torna a lottare: un periodo storico come questo richiede una vigilanza costante e un impegno senza sosta per difendere i diritti che abbiamo già e lottare per il riconoscimento di quelli che ancora non ci vengono “concessi”.

Tuttavia, la forza espressa dalle oltre 50 manifestazioni sul territorio nazionale serve come un segnale forte che la comunità è pronta a affrontare queste sfide, armata di amore, inclusività e una profonda accettazione di sè e degli altri, che può e deve risuonare in ogni provincia fino al più piccolo comune.

Pertanto, mentre abbassiamo le bandiere dell’arcobaleno e archiviamo i cartelloni di quest’anno, facciamolo con la convinzione che sono simboli non di una battaglia conclusa, ma di un movimento in continua evoluzione, che non è ancora fuori pericolo.

Come la fine di un capitolo, la chiusura di questa stagione Pride lascia la pagina aperta per le storie ancora da scrivere, le lotte ancora da combattere e le vittorie ancora da celebrare.

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