Forza Italia
Anche Fratelli d’Italia, dove il deputato Elio Vito ha combattuto una battaglia contro i mulini a vento, si è fatta notare per dichiarazioni incredibili.
Silvio Berlusconi, leader indiscusso, ha parlato di un “grave errore”, riferendosi al DDL Zan, perché “non allarga la platea dei diritti e pone una grave questione di libertà. Io sono ovviamente per l’assoluta parità fra tutti i cittadini, che sono portatori di diritti in quanto persone. Ogni distinzione basata sugli stili di vita, sul sesso, sull’orientamento sessuale, sulle opinioni, sull’etnia di appartenenza, sulle convinzioni religiose, sulle disabilità, sulla classe sociale è assolutamente inaccettabile. Per questo le tutele devono riguardare tutti i cittadini, non determinate categorie in particolare. Ma le leggi a questo proposito esistono già. E se non bastano possiamo aggravarle e inasprirle. La legge Zan non aggiunge nulla a questa tutela. Invece porta invece con sé un grave rischio: quello di limitare la libertà di opinione”. Secondo l’ex premier, “la difesa della famiglia tradizionale proposta come valore, o l’opposizione a pratiche come la maternità surrogata, potrebbero essere definite come atti di discriminazione. E quindi diventare perseguibili“.
Giacomo Caliendo, senatore di Forza Italia, ha invece avuto il coraggio di accostare il DDL Zan al ventennio mussoliniano: “Questa legge è più grave del codice Rocco, il codice del fascismo”.
Marco Perosino ha rivelato di conoscere “tanti gay che vivono la loro condizione con dignità. Questa legge è l’anticamera dell’utero in affitto. La diffusione della teoria gender e le trasformazioni dei bambini che sono contronatura”.
Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, ha così criticato la celebrazione della Giornata contro l’omotransfobia nelle scuole: “si vorrebbe introdurre la teoria del fluid gender, una cosa che ci trova assolutamente contrari”.
Maurizio Gasparri ha ripetuto come “in Italia ci sono già norme che consentono di punire, in maniera più grave, i reati commessi per motivazioni futili e abiette. Che si possono ben applicare a comportamenti che aggiungono alla violenza l’intolleranza e l’intento discriminatorio. Non c’è pertanto nessuna necessità di varare in fretta e furia la legge Zan che, invece di tutelare i diritti, rischia di creare discriminazioni e di perseguire semplici opinioni”.
Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha invece “convintamente” votato a favore della tagliola al DDL Zan dopo essersi colorata di rainbow sui social ad ogni Pride e ogni 17 maggio.
Antonio Tajani, vicepresidente del partito, ha infine seguito l’ordine di scuderia firmato Silvio Berlusconi: “No, non lo voteremo. Non c’è bisogno di una legge come questa perchè già sono garantiti tutti i cittadini, siamo tutti uguali nessuno deve essere aggredito per nessun motivo, ogni essere umano ha diritto di esser libero di manifestare le proprie idee e le proprie tendenze senza danneggiare gli altri. Il nostro ordinamento già tutela tutti i cittadini. Non è il momento di creare temi divisivi come ius soli e legge Zan. Ora dobbiamo concentrarci nella lotta contro il Covid. Non mi pare che gli italiani si fermano per strada a parlare di ddl Zan o di Ius soli, gli italiani vogliono sapere quante vite umane riusciamo a salvare, quanti posti di lavoro riusciamo a creare e a salvare. Queste sono le priorità”.