Elezioni Polonia, addio destra omobitransfobica, vince l’alleanza pro Unione Europea

Dopo quasi dieci anni di repressioni, sconfitta la destra con cui Meloni e Salvini firmarono la "Carta dei Valori".

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In Polonia le elezioni per il rinnovo del Parlamento si sono concluse con la vittoria del fronte europeista guidato da Tusk e dal suo partito Piattaforma Civica (KO) e la sconfitta dell’estrema destra cattolica guidata da Diritto e Giustizia (PiS). Decisivo il boom del partito Terza Via (TD), partito cristiano-conservatore e fortemente filo-europeo che, pur non alleandosi con Piattaforma Civica,  ha annunciato un’alleanza post-elettorale per la formazione del governo con il partito di Tusk. Crollo dell’estrema destra xenofoba del partito Confederazione“.

Decisivo, per il tracollo dell’estrema destra polacca, il ritorno al divieto alla libertà di scelta in merito all’interruzione di gravidanza: dal Gennaio 2021 in Polonia l’accesso all’aborto è reso impossibile dalla legge in quasi tutte le circostanze, con un impatto devastante sulle vite delle donne.

Si configura dunque l’ipotesi di un’alleanza di governo filo-europea, che si regge sul partito di centro liberale di Piattaforma Civica di Tusk (già presidente della Commissione Europea), in alleanza con i moderati cristiani di Terza Via e i progressisti de La Sinistra. L’estrema destra sconfitta anche su 4 referendum populisti su immigrazione e sovranità, che non hanno raggiunto il quorum, nonostante i polacchi che si sono recati a votare siano stati più numerosi del solito.

Una democratica e chiara bocciatura alla destra che ha governato la democrazia polacca negli ultimi dieci anni.

In Polonia si chiude dunque l’era della destra catto-reazionaria tanto cara a quella italiana di Giorgia Meloni. Più volte infatti la presidente del consiglio italiana ha indicato pubblicamente la Polonia come paese esempio della valorizzazione dei concetti dio-patria-famiglia. Nel 2021 Meloni e Salvini firmarono un patto denominato “Carta dei valori” con una Polonia che oggi non c’è più.

Dopo 9 anni di dominio incontrastato, il Pis (Diritto e Giustizia) del potentissimo Jaroslaw Kaczynski non ha la maggioranza per governare. Il regime di estrema destra che ha oscurato la liberaldemocrazia polacca, negli ultimi anni si è reso protagonista di una repressione senza esclusione di colpi alla comunità LGBTIQ+, grazie anche alla complicità di altri esponenti del PiS insediati nelle più alte cariche istituzionali: alla presidenza del paese l’apertamente omofobico Andrzej Duda e alla presidenza dell’esecutivo il premier Mateusz Morawiecki anch’egli del PiS.

polonia manifestazione tusk
L’oceanica manifestazione in sostengo di Tusk e dell’Unione Europea

La Corte di Giustizia dell’UE ha condannato la Polonia per discriminazione verso lavorator* LGBTIQ+ il governo di Varsavia ha posto il veto alla proposta della Commissione Europea che raccomanda agli Stati membri il riconoscimento dei matrimoni omosessuali contratti in altri Paesi appartenenti all’UE; a causa delle famigerate no-gay-zone istituite dal paese (si trattava di aree dove le persone LGBTIQ+ non erano considerate benvenute), la Polonia è stata più volte fatta oggetto di diniego di finanziamenti UE.

La smania di perseguitare le persone LGBTQI+ divampò in Polonia al punto che al sud del paese, in una scuola, si parlò di omosessualità come “squilibri ormonali durante la gravidanza” e si ipotizzò l’utilizzo di elettroshock per guarire le persone queer.

Polonia matrimonio egualitario Gay.it

Grazie all’Unione Europea, dichiarata da Von der Leyen zona libera per le persone LGBTIQ+ di tutto il mondo, la Polonia fu messa all’angolo: ritirati 2,5 miliardi di euro di finanziamenti, Varsavia e la destra polacca iniziarono pian piano a cancellare le no-gay-zone. Nell’Ottobre del 21 il parlamento polacco avviò anche una discussione per ipotizzare una legge che vietasse i Pride, salvo inseguire l’Ungheria di Orban nel tentativo di cancellare qualsiasi contenuto LGBTIQ+ destinato alle persone più giovani. Sulle “free-LGBTIQ zone” della Polonia è disponibile un documentario su RaiPlay.

In un decennio la destra cattolico-reazionaria polacca a cui Meloni e Salvini hanno giurato alleanza ha devastato la comunità LGBTIQ+ della Polonia. Secondo un report dell’Università di Varsavia le persone queer polacche sono – statistiche alla mano – vessati da oppressione, aggressioni, depressione e suicidi.

Grazie alle elezioni di domenica 15 Ottobre la Polonia si riavvicina all’Unione Europea e le persone LGBTIQ+ polacche, che non hanno mai smesso di lottare, possono guardare al futuro con nuova fiducia.

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