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Paesi del mondo in cui essere gay è un reato: il lungo elenco

In circa un terzo dei Paesi del mondo l’omosessualità è ancora un reato, a volte punibile anche con la morte.

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Ancora oggi in molti Paesi essere omosessuali è reato, spesso punibile con pene anche molto severe. In circa un terzo dei Paesi del mondo l’omosessualità è illegale, è prevista anche la pena di morte.

Su Notizie Geopolitiche, Alessandro Mauceri qualche giorno fa ha tracciato una mappa piuttosto esaustiva dei Paesi del mondo in cui sussistono leggi contro la comunità LGBT. Parliamo in tutto di 72 Stati.

La lista dei principali Paesi

In Nigeria basta essere sostenitori di un’organizzazione gay per finire in prigione anche per 10 anni. In Uganda si rischia addirittura l’ergastolo. Nel 2019, è in vigore una legge denominata “ammazza gay”.

In India fino al 2018 era in vigore la “Section 377” di una legge che risale al 1861 e imposta quando il Paese era sotto il dominio britannico e qualsiasi “connubio carnale contro natura con uomini, donne o animali” viene punito con una pena fino a dieci anni di prigione.

In Africa “la condotta omosessuale è considerata reato in 38 Stati africani e molti di essi stanno approvando leggi sempre più restrittive. Le persone LGBT vengono arrestate e condannate al carcere solo perché sono gay.

In alcuni Paesi le pene previste sono leggere: il “reato” viene punito semplicemente con un’ammenda, come succede in Liberia e in Malesia.

Per lo più, queste leggi risalgono a vecchie norme non più applicate. In Giamaica, ad esempio, le buggery laws non sono mai state formalmente abolite, ma è raro che vengano applicate.

Talvolta, alle pene pecuniarie si aggiungono anche la detenzione. In Marocco alla sanzione pecuniaria si aggiunge la reclusione da 6 mesi a tre anni, in Camerun l’omosessualità è punibile con una multa o con una condanna a un massimo di cinque anni di prigione. E alle Maldive, secondo il Codice Penale, gli atti sessuali tra uomini e tra donne sono punibili severamente. In Burundi la legge punisce qualsiasi attività omosessuale con una pena tra i due mesi e i tre anni di detenzione.

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In molti paesi islamici vige la Sharia e l’omosessualità è punibile anche con la morte. Ne è un esempio l’Iran. Nel Qatar gli atti omosessuali sono puniti con sette anni di prigione, con l’ergastolo se una delle parti ha meno di 16 anni di età (ma nelle zone rurali è prevista la pena capitale). E in Bangladesh, l’art. 377 del codice penale prevede la prigione a vita e nel sultanato del Brunei era stata istituita la lapidazione per i gay, poi eliminata per l’intensa polemica scatenata a livello mondiale.

In Africa sono molti i paesi in cui vigono leggi che colpiscono l’“omofilia” anche sotto forma di reato di opinione, norme che puniscono semplici comportamenti e punti di vista. Secondo i dati sondaggio Pew Research Center di Washington, il 98% dei nigeriani, il 96% dei senegalesi, ghanesi e ugandesi, e il 90% di chi vive in Kenya è convinto che la società non debba accettare l’omosessualità.

Paesi dove il reato di omosessualità è punito con la pena di morte

Anche paesi considerati ormai evoluti considerano l’omosessualità un reato gravissimo. Negli Emirati Arabi Uniti l’art. 354 del codice penale federale prevede la pena di morte. E in Afghanistan è prevista la lapidazione (ma solo nelle zone più rurali). In Arabia Saudita essere omosessuali significa rischiare il carcere, multe, frustate, l’internamento in cliniche psichiatriche, amputazioni e anche la morte. Pena capitale prevista anche in MauritaniaPakistanYemen.

A giugno 2016, secondo un rapporto, erano oltre settanta gli Stati che considerano reato i rapporti consensuali tra persone dello stesso sesso.

In Algeria e Angola la legge prevede i lavori forzati. Sanzioni penali sono previste anche in Russia, Senegal, a Singapore, in Somalia, in Sri Lanka, Sudan, Swaziland, Tunisia (qui l’omosessualità è illegale, ma “tollerata”), Turkmenistan, Uzbekistan, Zambia e Zimbabwe.

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7 thoughts on “Paesi del mondo in cui essere gay è un reato: il lungo elenco

  1. Saro’ ripetitivo , ma i fatti non si possono negare . Tutti i Paesi ( sic) elencati nell’articolo , tutti ripeto , sono paesi Musulmani o dove questa subcultura , non potendosi definire religione , è diffusa tra la maggior parte dei cittadini. Quanto tempo ci vorrà perché questa peste dilaghi anche nella nostra Europa?

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