Nell’Italia del generale Vannacci, campione di vendite con un libro orgogliosamente omobitransfobico, l’estate 2023 verrà ricordata anche per i tanti, troppi episodi di omobitransfobia denunciati, da nord a sud isole comprese.
Gli insulti e le minacce di morte alla coppia gay mano nella mano in riva al Po, il cartello elettorale omofobo a Teramo, il pestaggio da parte della polizia ai danni della donna trans Bruna a Milano, gli insulti sulla porta di casa a Bitonto, la rissa sfiorata per un bacio gay a Pesaro, gli indicibili insulti omofobi in stazione a Pavia ai danni di una coppia di ragazzi, i due ragazzi gay derisi e insultati sul bus dal branco omofobo a Bologna, il rifiuto di gay in palestra in Val d’Aosta, la coppia gay perseguitata da baby gang omofoba a Bologna, gli insulti e il pestaggio dopo il Pride a Palermo, l’estrema destra infiltrata all’Abruzzo Pride, l’attivista LGBTQIA+ preso a calci a Roma, la coppia gay alla quale è stato rifiutato l’affitto di una casa a Milano, l’orecchio tagliato a Torino, i minorenni che hanno aggredito un 22enne, l’auto distrutta e le minacce omofobe di Piacenza, la drag queen Maxima Jones insultata e derubata a Prato, la sassaiola omofoba contro tre ragazzi a Bari, la coppia di migranti gay africani che non riesce a trovare casa in affitto a Verona, gli insulti omofobi in pieno centro a Roma in una salumeria, il 35enne preso a pugni e schiaffi a Pescara, la ragazza lesbica presa a pugni e a schiaffi, le scritte shock a Salerno, il manifesto funebre imbrattato a Pinarolo, gli insulti e le bottiglie al ragazzo di Firenze, fino al diciottenne di Bagno a Ripoli aggredito.
Una terrificante escalation che fatica a trovare spazio nei telegiornali, mentre dal governo continuano ad arrivare dichiarazioni che alimentano odio, come denunciato da Alessandro Zan.
“Stiamo assistendo a una vera e propria escalation di violenza omotransfobica in tutta Italia, negli ultimi giorni la stampa ha riportato due episodi violentissimi: il primo a Pavia, dove una professoressa ha rimediato un pugno in pieno volto mentre difendeva quattro ragazzine dalla furia di un uomo che le aveva aggredite con insulti omofobi. Il secondo a Bagno a Ripoli, dove un diciottenne è stato aggredito proprio perché omosessuale“, ha ricordato il deputato Pd.
“Alle persone aggredite va tutta la mia solidarietà e quella del Partito Democratico. Purtroppo gli episodi che emergono sono solo la punta dell’iceberg, perché la maggior parte nemmeno vengono denunciati, mancando in Italia anche una legge contro i crimini d’odio, che, torno a ripetere, è urgente e necessaria. L’Italia è l’ultimo grande Paese occidentale a non avere una norma a contrasto dell’odio e delle violenze omolesbobitransfobiche e questo ritardo lo paga la cittadinanza Lgbtqia+ sulla propria pelle“.
Immancabile il passaggio su quella sua legge contro l’omobitransfobia affondata in Senato da una destra che oggi governa l’Italia. “Inoltre, c’è un nesso tra queste violenze e le politiche discriminatorie della destra che oggi governa il Paese: tutte le frasi omofobe che arrivano dagli esponenti di destra, anche dalle più alte cariche istituzionali, armano la mano dei violenti nella società. C’è una chiara corresponsabilità, e chi la nega è complice”, ha concluso Zan dalle pagine de La Nazione.
Ma secondo la ministra per le pari opportunità Eugenia Roccella, cosa da non dimenticare mai, “oggi non si vede omofobia in Italia“.
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