Settembre segna la fase conclusiva dell’Onda Pride 2023, un circuito di eventi che, con oltre 50 appuntamenti sparsi in tutta la Penisola, ha rappresentato una delle stagioni più intense e significative nel nostro paese.
Per tutto il mese, saranno cinque gli eventi a tenere alto il vessillo dell’orgoglio e a dare conclusione all’edizione di quest’anno: il Brescia Pride, Taormina Pride, Brianza Pride, Scafati Pride e Aosta Pride. Ciascuno di questi rappresenta una tappa fondamentale nel mosaico della lotta per i diritti in un panorama sociale e politico sempre più aggravato.
Quest’anno, Gay.it si è impegnata a portare alla luce le varie sfaccettature del movimento Pride in Italia, con un focus particolare anche sulle realtà provinciali e locali. Il nostro obiettivo è stato quello di offrire una panoramica a 360 gradi, completa e approfondita, che abbracciasse le innumerevoli iniziative e i diversi contesti in cui il Pride trova espressione.
Una delle ultime tappe di questo percorso è proprio il Brescia Pride, in programma per sabato 2 settembre. La manifestazione può vantare un rapporto consolidato e positivo con la giunta di centrosinistra della sindaca Laura Castelletti, un dettaglio che non è trascurabile viste le difficoltà affrontate da altri comitati organizzatori quest’anno.
Per comprenderne meglio l’importanza e le peculiarità, abbiamo avuto il piacere di parlare con il comitato organizzatore del Brescia Pride, nella persona di Elisa Belussi. Con lei abbiamo approfondito diversi aspetti della manifestazione, affrontando temi che vanno dalla sua genesi, agli aspetti tecnici fino agli obiettivi che il Brescia Pride si prefigge per questa edizione.
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INTERVISTA BRESCIA PRIDE
Comune e Regione hanno dato patrocinio al Brescia Pride? Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte?
Il Comune di Brescia, così come alcuni Comuni della Provincia, ha dato il patrocinio, mentre da parte della Regione al momento non abbiamo ottenuto riscontro.
Oltre ai Comuni, quest’anno si aggiunge anche l’Università degli Studi di Brescia: nei prossimi anni vorremmo aprire un dialogo più stretto anche con il mondo accademico, per portare informazione e consapevolezza su alcuni temi strettamente legati all’Università e all’istruzione.
La Provincia di Brescia non ha rinnovato il patrocinio che ci ha dato negli scorsi anni: desideriamo esprimere il nostro sincero dispiacere per questa decisione, che prenderemo come uno stimolo per rafforzare ulteriormente la nostra presenza sul territorio per diffondere l’orgoglio e le rivendicazioni della comunità LGBTQIAPK+ e delle persone alleate.
La nostra missione è sempre stata quella di servire la comunità nella sua interezza, e continueremo a lavorare instancabilmente per assicurare che le nostre attività siano accessibili e costruttive per ogni individuo.
Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?
Con la Sindaca Laura Castelletti abbiamo aperto un dialogo sin dalla prima edizione del 2017, e negli ultimi anni abbiamo mantenuto un buon rapporto istituzionale.
Il supporto da parte della maggioranza attualmente in carica c’è, vorremmo vederlo concretizzarsi maggiormente in azioni che supportino e tutelino la nostra comunità: il patrocinio è solo il primo passo, ma siamo convint ə che insieme potremo portare maggiore cultura e consapevolezza sul territorio.
Il Brescia Pride ha un tema specifico? Un motto?
Certo! Il motto di quest’anno è “La Cultura si fa Insieme”.
Non solo in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, ma anche perchè come Comunità siamo parte attiva della vita culturale della nostra città, e come tale vogliamo essere riconosciutə.
Come citiamo nel nostro manifesto, consultabile sul sito , “Brescia Pride agisce per la costruzione comunitaria di una cultura libera da violenze, discriminazioni e oppressioni, esente da sessuofobia, sessismo e machismo, dogmatismi ideologici, xenofobia e omolesbobitransafobia+.
Rivendichiamo il nostro diritto a una cultura collettivamente equa, sostenibile, ecologica, basata sui principi di autodeterminazione e accoglienza per tutte le persone, tecnologicamente avanzata e informata”.
Ci raccontate brevemente il percorso della parata?
La giornata del 2 Settembre partirà con il concentramento dalle ore 15.00, in Piazza Vittoria.
Dalle 15:30 si assisterà ad alcuni interventi dal primo carro, e alle 16:00 avrà il via il corteo vero e proprio, il cui percorso è visualizzabile online.
Abbiamo voluto pensare a un tragitto quanto più accessibile e safer possibile, adottando diverse accortezze per rendere l’esperienza piacevole a tutte le persone partecipanti.
Sulla mappa interattiva è visibile una legenda che mostra la localizzazione dei punti d’interesse, come casette dell’acqua, segnalazione di piccoli ostacoli, zone fornite di panchine o allestite per la decompressione, oltre a tutti i servizi accessibili.
La piazza è stata poi divisa in diverse aree, denominate:
- Zona Blu: per chi è in carrozzina o ha necessità di trovarsi nelle vicinanze del palco per seguire meglio gli interventi, tutti interpretati in LIS.
- Zona Gialla: per le famiglie, qui sarà possibile accedere con passeggini e distaccarsi dalla massa.
- Zona Bianca: per garantire a chi ne abbia la necessità di poter seguire gli interventi senza rischiare iperstimolazione. La zona bianca sarà itinerante, presente per tutta la durata del Corteo.
In piazza vi sarà un EcoPoint per la corretta gestione dei rifiuti e banchetti di diverse realtà della zona.
Quali interventi a voce sono previsti sul palco dopo la parata?
Saranno con noi per raccontare le loro esperienze e le loro battaglie diverse persone e realtà che fanno attivismo sul territorio:
- Student3 di alcune scuole di Brescia , che si concentreranno sulle tematiche che coinvolgono l’attuale situazione scolastica delle persone LGBTQIAPK+.
- Famiglie Arcobaleno e Agedo, per ricordare che non esiste un solo tipo di famiglia, e quanto sia fondamentale il riconoscimento giuridico e sociale di ogni tipo di genitorialità e s/famiglia.
- Annalisa Sirignano (pronomi femminili): speaker e giornalista “orgogliosamente terrona”, è parte di Ti leggiamo una femminista e “Ccà nisciun’ è fessa”, rete territoriale che mappa l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza e sensibilizza sulla salute sessuale.
- Non Una Di Meno Brescia : movimento politico transfemminista, antirazzista, antifascista e anticapitalista. Porterà la sua voce collettiva e orizzontale sulla creazione di percorsi intersezionali di lotta e azioni che intervengano sulle molteplici forme di violenza strutturale ed eterocispatriarcale.
- Kay Kamakhya (pronomi femminili) : attivista indiana per i diritti umani e la tutela dell’ambiente. Kay, che si identifica come trans feminine, rende il suo lavoro nella moda un mezzo per battersi per la giustizia sociale. Intervento in inglese con traduzione italiana.
Vi saranno poi quattro presentatrici che modereranno gli interventi:
- Cruella: “la più graffiante ed ammaliante Drag di Brescia”, della House of Carramba di WERK! Collective.
- Chloe Dall’Olio : Rregista, performer e modella queer e grassa, fondatrice e host della serie di interviste Instagram “The Body Talks” e parte del collettivo femminista di sperimentazione sonora Zaira Oram.
- Medusa: nasce nella ballroom italiana nel 2015, viaggiando per partecipare e contribuire alla cultura in una prospettiva Gender Non Conforming, transfemminista e terrona. Nella Kiki House of Juicy Couture ricopre il ruole di Godparent.
- Hadija Francesca Sanneh : fondatrice del collettivo antirazzista UNO ed organizzatrice di Afobrix, è una creativa Italo-senegalese che lavora nell’interazione tra arte e politica con una prospettiva intersezionale ed ecotransfemminista.
Quali sono le associazioni e i soggetti che hanno organizzato il Pride?
Partecipano all’organizzazione dell’iniziativa diverse persone, appartenenti alla comunità o alleatx, che spontaneamente hanno preso parte al progetto, uniti da obiettivi comuni.
Come riportato nel nostro manifesto:
“siamo una comunità che combatte per il riconoscimento e l’affermazione libera e senza compromessi delle diverse identità”.
Che messaggio volete mandare alla politica nazionale?
Vorremmo una politica che tuteli ogni individualità, accogliendo le istanze e le richieste della community senza farne una questione di bandiera o di ideologia. Non c’è più spazio per le campagne individuali: i diritti civili sono apartitici e devono essere garantiti a chiunque.
Il nostro manifesto rappresenta appieno il futuro che vorremmo immaginare.
Ci sono altre cose che vorreste dire sul Brescia Pride e sul vostro territorio?
Nulla di più di ciò che cerchiamo di comunicare ogni giorno, sia sui nostri canali che attraverso le nostre iniziative: Brescia Pride è una realtà in espansione, che accoglie ogni sfaccettatura della community e si apre all’ascolto.
Il territorio ha bisogno di spazi sicuri, sempre più numerosi, sempre più ampi. E noi facciamo del nostro meglio per crearli.