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Una terrificante storia di omofobia in famiglia, quella in arrivo oggi da Foggia, scoperta dagli agenti della squadra mobile. Un uomo di 57 anni, macedone ma residente a Foggia, è stato arrestato con l’accusa di aver maltrattato, picchiato e minacciato di morte suo figlio di 20 anni e sua moglie, a suo dire colpevole di sostenere l’omosessualità del ragazzo.
L’uomo, storicamente violento all’interno delle quattro mura di casa, sarebbe diventanto ancora più violento quando ha scoperto l’omosessualità del figlio. A fine 2022, dopo il coming out del giovane, è scoppiato l’inferno.
“Tu sei un gay“, avrebbe detto il padre al giovane, come si legge nel provvedimento restrittivo per maltrattamenti. “Pubblicherò tutte le tue foto da travestito su Facebook. Ti renderò la vita impossibile”. “Non vali niente, ti ammazzo, ti taglio la testa“. Nel momento in cui la mamma ha provato a difendere suo figlio, l’uomo ha aggredito e minacciato anche lei. Lo scorso luglio il 57enne sarebbe tornato a casa ubriaco, con un coltello. Il figlio avrebbe provato a toglierglielo dalle mani e lui l’avrebbe colpito con uno schiaffo, obbligando sia il 20enne che sua madre a scappare. Pochi giorni dopo un’altra aggressione, con il figlio finito in ospedale per lesioni e contusioni giudicate guaribili in cinque e sette giorni.
Al termine delle indagini coordinate dalla procura, riporta il Corriere della Sera, l’uomo è stato finalmente arrestato. L’autunno è così iniziato dove era finita l’estate 2023, segnata dall’omobitransfobia.
Gli insulti e le minacce di morte alla coppia gay mano nella mano in riva al Po, il cartello elettorale omofobo a Teramo, il pestaggio da parte della polizia ai danni della donna trans Bruna a Milano, gli insulti sulla porta di casa a Bitonto, la rissa sfiorata per un bacio gay a Pesaro, gli indicibili insulti omofobi in stazione a Pavia ai danni di una coppia di ragazzi, i due ragazzi gay derisi e insultati sul bus dal branco omofobo a Bologna, il rifiuto di gay in palestra in Val d’Aosta, la coppia gay perseguitata da baby gang omofoba a Bologna, gli insulti e il pestaggio dopo il Pride a Palermo, l’estrema destra infiltrata all’Abruzzo Pride, l’attivista LGBTQIA+ preso a calci a Roma, la coppia gay alla quale è stato rifiutato l’affitto di una casa a Milano, l’orecchio tagliato a Torino, i minorenni che hanno aggredito un 22enne, l’auto distrutta e le minacce omofobe di Piacenza, la drag queen Maxima Jones insultata e derubata a Prato, la sassaiola omofoba contro tre ragazzi a Bari, la coppia di migranti gay africani che non riesce a trovare casa in affitto a Verona, gli insulti omofobi in pieno centro a Roma in una salumeria, il 35enne preso a pugni e schiaffi a Pescara, la ragazza lesbica presa a pugni e a schiaffi, le scritte shock a Salerno, il manifesto funebre imbrattato a Pinarolo, gli insulti e le bottiglie al ragazzo di Firenze, fino al diciottenne di Bagno a Ripoli aggredito.
Questa è l’Italia di fine 2023, l’Italia del governo Meloni, del generale Vannacci e della ministra Roccella, secondo cui non ci sarebbe omobitransfobia in questo Paese.
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