I nostri lettori hanno decretato i vincitori e le classifiche dei Gay.it Awards 2021 nelle 13 categorie proposte dalla redazione di Gay.it.
Alessandro Zan è la persona LGBTQ+ dell’anno. Quasi il 27% dei nostri lettori lo ha votato come persona che ha segnato la storia della comunità nel 2021. Il suo encomiabile sforzo per portare a casa una legge contro l’omobitransfobia e l’abilismo – grazie al DDL Zan – non è stato ripagato dal Parlamento, che ha affossato il disegno di legge. Sebbene sia una magra consolazione, per lui e per tuttə noi, il Gay.it Award sottolinea l’ascesa di Alessandro Zan a leader della comunità LGBTQ+ con una chiarezza che non ha eguali nella storia del movimento. Le sconfitte possono e devono costituire l’humus per le future conquiste, ed è queso il nostro augurio all’onorevole Zan e a tutta la comunità.
Dietro la prima posizione di Zan, ci sono sorprese e conferme. Il secondo posto di Francesco Cicconetti con il 23% dei voti è il riconoscimento a un attivista della Gen-Z audace, capace di movimentare le opinioni attraverso i network, portatore delle istanze delle persone transgender all’attenzione di un pubblico vasto. Al 3° posto Madame, esplosa anche in ambito mainstream dopo aver presenziato al Festival di Sanremo con un brano dedicato ad una donna, seguita da Pietro Turano, pronto a tornare con una nuova stagione di Skam Italia, e Mahmood, 5° classificato davanti a Cathy La Torre.
Fedez, con un quasi plebiscito pari al 52.47% dei votanti, è stato eletto miglior alleato nazionale della comunità LGBTQ+. D’altronde il rapper ha battagliato sul DDL Zan a cadenza quasi settimanale, ospitando il deputato Pd in diretta Instagram per parlare della legge contro l’omotransfobia, per poi smontare le fake news della Lega e criticare Matteo Renzi, a suo dire colpevole di aver voltato le spalle alla comunità cambiando idea in Senato sul DDL dopo averlo approvato alla Camera. Dietro Fedez troviamo Stefania Orlando con quasi il 14% delle preferenze, seguita da tre cantanti. Achille Lauro, che ha abbattuto la mascolinità tossica a colpi di look al Festival di Sanremo; Elodie ed Emma Marrone, entrambe dichiaratamente a favore del DDL Zan. Sul piano internazionale, Harry Styles ha sbaragliato la concorrenza. L’ex One Direction, immortalato su Vogue in abiti femminili e protagonista di un meraviglioso coming out famigliare in un suo concerto, è stato votato dal 50% dei nostri lettori, battendo Taylor Swift e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea dal 1º dicembre 2019, che ha passato l’intero 2021 a bastonare Ungheria e Polonia. Dopo che il Parlamento Europeo ha proclamato l’UE “zona di libertà LGBTIQ” come risposta alle Free LGBT Zone polacche, Ursula ha ribadito come “l’odio è odio. Sii chi sei, ama chi vuoi, senza recriminazioni”, per poi avvisare i governi omotransfobici: “via i fondi europei, li porto davanti ai giudici”. Successivamente von der Leyen ha definito “la legge ungherese anti-LGBT una vergogna, contro valori Ue”, sottolineando che “Non resteremo a guardare. Pronti a reagire”. Ma von der Leyen si è fermata poco sotto il 12% dei voti.
“Lesbi… che” di Irene Moretti è stato eletto miglior podcast LGBTQ del 2021 con il 18.79% dei voti, davanti a Eclissi di Pietro Turano (16.67%) e Homosintesi di Sara Fregosi (13.36%), mentre Senza paura di Alessandro Zan è stato incoronato miglior libro LGBTQ + del 2021 con il 40.69% dei voti. Battuti Tu non conosci la vergogna di Drusilla Foer (12.78%) e Fuori i nomi! di Simone Alliva (10.86%). Dopo aver vinto Sanremo e l’Eurovision, i Maneskin hanno trionfato anche ai Gay.it Awards. Il loro Teatro d’ira è stato incoronato miglior album dell’anno con il 31.72% dei voti, davanti al sorprendente Blu Celeste di BLANCO (18.52%), Noi, loro, gli altri di Marracash (12.56%), Madame di Madame (10.99%) e My Mamma dei La Rappresentante di Lista (7.27%). Fuori dalla Top5, un po’ a sorpresa, sia Mahmood sia Achille Lauro.
Tra i migliori album internazionali nessuno come 30 di Adele, votato dal 31.33% dei nostri lettori, di un soffio davanti ad Happier Than Ever di Billie Eilish (28.98%) e Montero di Lil Nas X (19.75%). 4a e 5a piazza per Elton John e Lana Del Rey. Maschile Singolare di Matteo Pilati e Alessandro Guida è stato eletto miglior film LGBTQ+ da vedere in streaming con il 27.41% dei voti, rispetto al 14.85% di Eternals, diretto da Chloé Zhao, e al 12.93% di Dancing Queens di Helena Bergström. Fresco di trionfo ai Golden Globe, solo sesto Il Potere del Cane di Jane Campion (qui la recensione), con il 7.81% dei voti. Tra le migliori serie tv LGBTQ+ del 2021, trionfo per Pose con il
Sara Verde è stata incoronata content creator LGBTQ+ più influente del 2021 con il 29.39% dei voti, con Francesco Cicconetti secondo (21.28%) e Charlie Moon al terzo posto (20.64%), mentre Pio e Amedeo hanno vinto il poco ambito titolo di “omotranfobici italiani del 2021” con il 61.06% dei voti. “Se studiate l’etimologia della parola ricch*one, non c’è niente di che”, avevano sottolineato i due comici pugliesi nel corso del loro show Mediaset. “Ci stanno educando che la lingua è più importante della mente, ma sono la cattiveria e l’intenzione il problema”. “La vera arma è l’autoironia, se ti dicono ricch*one ridi“, la soluzione che Pio e Amedeo hanno suggerito come replica ai cattivi di professione. Travolti dalle critiche, i due comici non hanno fatto alcun passo indietro. Anzi. “Non chiediamo scusa, scardineremo l’opinione unica che vogliono imporci”. Pio e Amedeo hanno battuto la CEI e i suoi vescovi (11.87% dei voti), che hanno fatto di tutto per far affossare il DDL Zan, Mario Adinolfi (6.93%), Povia (6.08%) e Fabio Tuiach (3.26%).
Sul fronte ‘ormonale’, infine, di Elite è stato eletto miglior bonazzo del 2021 con il 21.63% dei voti, battendo in volata Lil Nas X (20.00%), Blanco (19.85%), Marcell Jacobs (14.86%) e Damiano Gavino (10.75%). Tra le donne, invece, Bella Thorne ha fatto sua la fascia di bonazza del 2021 con il 27.31% dei voti, seguita da Kristen Stewart (24.91%), Demi Lovato (14.31%), Halsey (13.32%) e Paris Jackson (6.02%).
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