Dead-naming
Il “dead-naming” è l’uso (a volte non intenzionale, ma spesso dettato da transfobia), del nome anagrafico precedente (o comunque il non utilizzo del nome elettivo) di una persona transessuale, transgender, gender non-conforming o non-binary senza il suo consenso.
Fare uso del deathname (lett. “nome morto”) di una persona trans*, così come fare misgendering (vedremo più avanti il signficato) è vissuto da parte della vittima come una profonda mancanza di rispetto, una violenza e negazione dell’identità di genere di chi si non si definisce cisgender. Per le persone transgender, infatti, cambiare nome è una pietra miliare, uno step fondamentale nel proprio percorso di transizione.