Cancel Culture
“Cancel culture” (che si può tradurre in “cultura della cancellazione” o “cultura del boicotaggio”) significa, prendendo a riferimento la definizione della Treccani, quanto segue:
“atteggiamento di colpevolizzazione, di solito espresso tramite i social media, nei confronti di personaggi pubblici o aziende che avrebbero detto o fatto qualcosa di offensivo o politicamente scorretto e ai quali vengono pertanto tolti sostegno e gradimento”.
Nell’accezione che di “cancel culture” si fa in Italia si fa spesso riferimento all’eliminazione totale, definitiva delle tracce relative ad un passato, ad esempio cinematografico, artistico, relativo ad una persona, spesso un personaggio pubblico. In realtà, come spiega Clyde Mcgrady per il Washington Post, “cancel culture” non significa tanto cancellare, ma semplicemente “cambiare canale”.
Come esempio possiamo riportare quello che ha fatto il nostro redattore Riccardo Conte in un articolo approfondito sulla “cancel culture”: “non verrà vietato ai bambini di guardare Biancaneve, ma magari faremo sapere che nella vita non puoi baciare una donna solo perché non è cosciente”. Così come “Non verrà eliminato il contributo di Indro Montanelli nel mondo del giornalismo, ma verrà da chiederci quanto è il caso nel 2021 di dedicare una statua ad uno stupratore dichiarato, in un parco a suo nome dove vanno a giocare minorenni con la stessa età delle sue vittime”.