Omosessuale (omosessualità)
Sostantivo ibrido composto dall’aggettivo greco homòs (uguale, simile) e dal sostantivo latino sexus, la parola “omosessuale” fu utilizzata per la prima volta nel 1869 dal tedesco Kàroly Mària Benkert (1824-1882) il quale scrisse al Ministro della Giustizia prussiano per protestare contro l’estensione a tutta la Germania dell’articolo 175 (ex paragrafo 143) che puniva i rapporti sessuali tra uomini.
Lo stesso Benkert creò anche ‘normalsessualità’, cioè l’eterosessualità, e doppelsexual. Furono gli studi del 1890 a riportare in auge la parola ‘omosessuale’ grazie a medici e psichiatri che avevano direttamente o indirettamente letto le tesi di Benkert.
Nel suo famoso testo Psychopathia Sexualis, Krafft Ebing (1840-1902) qualifica l’omosessualità come una categoria.
In Italia la parola si affermò dopo il 1920 anche come ‘omosessualismo’. Deriv.: omo, omosex.